Prima il Milan, ora l'Inter. In quattro giorni, dal derby... personale vinto, e con gioia particolare, alla sfida del cuore: Stramaccioni contro la squadra che lo ha reso famoso. E che pure ha battuto, all'andata a San Siro, 2-1. Per scrutare il futuro udinese e suo personale (resta?), il tecnico affida le ore della vigilia a riflessioni pacate. Senza guardare troppo al passato.E la squadra che ha battuto il Milan non si cambia. Il tecnico bianconero Andrea Stramaccioni si prepara a confermare il canovaccio tattico dell'Udinese che ha battuto sabato il Milan: "E' ovvio che cercherò di dare continuità a quello che ho visto sabato. Se ci saranno dei cambi sarà solo perché qualcuno non sta bene". Leggi Widmer e Geijo, che hanno accusato qualche problemino dopo la sfida contro il Milan, e Domizzi, che sabato ha stretto i denti e ha giocato con l'ausilio delle infiltrazioni; le sue condizioni saranno da valutare.
Stramaccioni giocherà comunque con due punte di ruolo: "Ora che ci siamo avvicinati in maniera prepotente alla matematica salvezza, vogliamo continuare a lavorare su questo atteggiamento", conferma, annunciando anche l'intento di impostare una partita aggredendo alti i nerazzurri, come fatto con i rossoneri. "Dovremo farlo, ma con attenzione. L'insidia più grande è la pericolosità dei due attaccanti centrali dell'Inter nello spazio, sia Palacio che Icardi", ha concluso.
Stramaccioni: "Palacio-Icardi li temo. La salvezza la voglio: subito"
Dopo aver battuto il Milan, il tecnico bianconero ritrova la "sua" Inter già sconfitta all'andata
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