Spalletti: "Dalbert, Cancelo... tocca a loro. E voglio una grande Inter"

Il tecnico: "Il nostro futuro dipende anche da questa gara col Pordenone. Dovremo essere perfetti"

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Per una notte, l'Inter lascia la scena che le compete: quella del campionato, fieramente condotto fin qui. E per una notte, Spalletti si concede l'Inter dei non-titolarissimi. Rarità nerazzurra, per un tecnico che ha trovato la squadra-base e da lì non ha mosso un dito, se non per stretta necessità. Domani no, domani nella gara degli ottavi di Coppa Italia si deve e si può contro il Pordenone che dalla Lega Pro si godrà questa serata davvero magica. La parola a Spalletti.

Quanto è importante la Coppa Italia?
"È importante tutto quello che ci passa davanti. Io oggi ho detto tante cose ai miei giocatori. Io devo controllare le certezze che mi devono dare perché fare una brutta partita vuol dire creare difficoltà al nostro futuro. Il nostro futuro passa anche da prestazioni di calciatori nuovi che vanno in campo domani sera. Li voglio vedere vogliosi in più di quello che sono e che valgono".

Che gara sarà?

"Una gara tra serpenti, loro sono i ramarri, noi i biscioni. Loro si presentano con un top player difficile da affrontare e che si chiama super-motivazione. Io ho passato la mia vita professionale in quelle categorie così e so che spinta arriva da una partita così. Le coppe nazionali sono piene di risultati clamorosi, tra una squadra presuntuosa e una super-motivata. Sui cartelli per venire qui oggi non c'era attenti alla neve, ma attenti al Pordenone. Loro a Cagliari hanno fatto meraviglie, noi a Cagliari abbiamo faticato a fare tre punti. Non c'è possibilità di non avere attenzione e motivazione, dovere e voglia con addosso questa maglia. Domani giocano quelli che hanno giocato meno, ma la somma dovrà fare Inter".

Chi sceglierà domani, in vista anche della gara di sabato con l'Udinese?
"Mi aspetto che qualcuno mi metta in difficoltà, per farmi vedere che anche in campionato magari ho sbagliato a fare certe scelte. Leo Colucci allena il Pordenone, ha fatto il secondo di Giampaolo a Cesena, ha allenato a Bologna e Reggio, è un allenatore che farà strada. Il Pordenone è una squadra solida, l'allenatore è valido, ha giocatori buonissimi. Se non la affrontiamo bene, diventa difficile. Io con l'Empoli incontrai il Milan di Baresi, Maldini, Weah, Baggio, riuscirono a pareggiare al 32' del secondo tempo, altrimenti avremmo buttato fuori quel Milan. Il presidente del Pordenone è ambizioso... Possiamo farcela se mettiamo in campo tutte le nostre possibilità".

Chi gioca? 
"Ranocchia gioca, Eder anche. Così come Dalbert, Cancelo, Karamoh... Alcune cose devo pensarle, riflettere. La partita va riempita in modo corretto. Karamoh ti dà strappi incredibili, però la squadra deve avere un certo equilibrio".

Perché ieri quel post suo su chi aspetta solo la prima sconfitta?
"L'ho fatto per rispetto di chi gioca, per l'impegno che ci mette, per quello che sa fare e facciamo. Senza sentir parlare di cose strane, di gente che mi dice: io non ce l'ho con te, voglio solo che l'Inter perda. È un gioco, fa parte del gioco".

Colucci ha detto: giocare a San Siro è come un frutto fuori stagione, ti sazia e non ti nutre.
"La gara con la Juve a me non ha dato niente di nuovo. Mi ha evidenziato le stesse certezze e mi ha ribadito le qualità che dobbiamo migliorare. Noi non siamo ancora al livello delle nostre potenzialità, mi ha riproposto la faccia che io conosco bene della mia squadra, dei miei calciatori".

È un rischio cambiare troppo?
"Ma qualcosa hanno giocato, si allenano sempre, è un po' la stessa cosa: il lavoro quotidiano è come la partita, il rendere tutti i giorni una cosa vera, una partita, dove mettere tutti gli ingredienti".

Dopo la gara di Torino ha detto: potevamo fare di più. E poi: all'Inter non viene riconosciuto quello che sta facendo. Che cosa vuol dire? Un'Inter alla Mourinho?
"Questa cosa mi imbarazza. Come potete mettermi al fianco di uno che ha fatto la storia dell'Inter? Io sono qui da una settimana, a Mou questa cosa non fa né caldo né freddo, a me fareste un favore se evitate di paragonarmi a lui, non ha senso. Poi certe cose si dicono, i tasti sono tanti, si deve sentire che si lavora in modo serio, io sto dalla parte dei miei calciatori e quando vedo che non sono trattati come si deve, io vengo fuori e lo dico. Noi siamo una squadra compatta, solida, ma a Torino -lo ribadisco- non abbiamo fatto la gara perfetta e dobbiamo migliorare. Siamo felici di poterlo fare. Poi sui social guardiamola con un pizzico di distacco, è una cosa un po' così. Si fa e si dice, si tentano i colpi gobbi, io non sto tutti i giorni a scrivere sui giornali, a volte prendo e rispondo a tutti insieme, ma non faccio il furbo, a volte si gioca un po', so scrivere anch'io. Ma è un gioco. Un divertimento. E comunque ora starò più buono".

L'Inter quanto dista dal grande calcio?

"Non so, non so ancora. Fra un mese sapremo qualcosa in più... Ci sono cose inespresse, dovremo lavorare, sono fiducioso di poter andare ancora un po' avanti, facendo un campionato di confronto con quelle squadre dalle quali ci separava una grande distanza".

Da chi si aspetta qualcosa di speciale, domani? Karamoh?

"Lui ha qualcosa di speciale, sì. Lui parte forte e arriva forte. Poi c'è Dalbert, lo vedo più tranquillo e sicuro, come deve essere un terzino. Cancelo è straordinario, ha tecnica e corsa. Io voglio vedere queste cose, le conosco. Eder lo conoscete meglio di me, a lui ho tolto qualcosa e mi dispiace. Io so quello che può dare, la sua forza anche morale, basta vedere come si allena e sono felice di potergli dare 90 minuti".

Qual è l'obiettivo dell'Inter in Coppa Italia?
"Ogni partita è quello di andare al turno successivo. È uno stimolo che dopo questa ci può essere il Milan? No. Lo stimolo è vincere questa partita, ma se andate a chiedere a Juve e Milan, Roma e Napoli eccetera, tutte diranno la stessa cosa. Il mio stimolo è andare al turno successivo, poi se ci sarà il derby sarà bellissimo, è importante per tutti e per Milano. Si prova a fare un altro derby, di alta qualità. Questo è il messaggio, gente felice in tribuna, un derby sempre migliore. Milano merita questo".

Cancelo può giocare da esterno basso?
"Può essere, può farlo. Ci si gioca su sfumature, metrature. Lui è bravo se gioca con il campo davanti, ma sa anche giocare nello stretto. Domani lo faccio partire più avanti, davanti al terzino. Cancelo comunque sa fare tutte e due le cose".

Torniamo a Juve-Inter. Perché non ha espresso tutta se stessa, la sua squadra?
"È quello che ho detto e che ribadisco. Bisogna dare il meglio di se stessi e poi fare qualcosa più dell'avversario. Bisogna saper tirare fuori un pizzico di extra, e però questo è un percorso dare fare. Però abbiamo già eliminato barriere e recinti".

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