Spalletti: "Col Genoa, 3 punti. Totti subito? Vedremo"

Domenica alle 18 il Totti-day e la necessità di tenersi stretto il secondo posto

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Luciano Spalletti e la sua ultima volta. Sulla panchina della Roma. E fino a prova contraria. Domenica all'Olimpico, ore 18, il fischio d'inizio della gara col Genoa, ovvero la Partita dell'Anno. Perché sopra a tutto e tutti c'è lui, Francesco Totti: il giorno del (suo) addio al calcio giocato. Anche in tal caso, fino a prova contraria.
C'è da gestire un mondo di emozioni e anche una corsa al secondo posto, da tenersi stretto. Serve vincere e poi sarà quel che sarà: "Arrivare davanti ai secondi della scorsa stagione significherebbe aver fatto passi avanti -dice il tecnico-. Tutto dipende da noi ora ed è quello che ci auspicavamo. Nessun pensiero diverso da Roma-Genoa adesso".
Parole che detta al Memorial Niccolò Galli, il senso stretto delle sue ambizioni romaniste prima dei saluti, del congedo e (forse, o senza forse) della sua nuova avventura che ha tenui colori nerazzurri, ovvero l'Inter con l'amico-dirigente Walter Sabatini. Questo dicono le voci di mercato.
Quanto alla spina-Totti, il problema è serio. E' la sua ultima, lo stadio sarà strapieno, tutti si aspettano che il Capitano giochi dal primo minuto perché così si fa, così si deve fare e questa cosa è al di fuori di ogni accorgimento tecnico-tattico, oltre ogni calcolo da secondo posto. Che dice Spalletti? Dice le cose di sempre, senza la garanzia-Totti. "L'addio di Totti? Riguarda lui, lui deve dire cosa farà. Non so cosa stia pensando. Dentro la partita, vista la situazione, ci sarà la possibilità che lui possa aiutare i suoi compagni alla vittoria".
Ecco: dentro la partita, la possibilità che lui aiuti la squadra. Dinanzi al bivio, Totti dal primo minuto sì o no, Spalletti rimane sulle sue: l'orgoglio del tecnico non va ferito un'altra volta. Quello di Totti, aggiungiamo, nemmeno. Il pensiero dei tifosi, poi, andrebbe assecondato: al 100 per 100. Questo Spalletti lo sa. Ma, ancora, non lo dice.

E poi: "Stadio pieno per Roma-Genoa? In quest'anno e mezzo non abbiamo mai rivisto l'atmosfera che ho vissuto nella mia prima esperienza a Roma. Sapere che l'Olimpico sarà così carico di quel sentimento che racchiude la romanità ci permetterà di sviluppare meglio le qualità che abbiamo". Tra le voci sul suo futuro, oltre all'Inter, è spuntata anche la scena fiorentina. "Io alla Fiorentina? Dobbiamo rimanere concentrati sulla partita. Per noi significherebbe moltissimo vincere questa partita. Qualsiasi altro discorso può essere travisato. La Fiorentina è una bella realtà. Ha perso qualche gara di troppo ma può succedere". Il suo futuro? "Ieri sera ero qui a cena e potrei anche considerare di fare il cameriere. Può essere un'opportunità. L'incontro con Baldini? Lui è un amico, quando torna qui lo vedo perché siamo amici. La Juve? Ha dimostrato di avere le carte in regole per questo confronto di livello incredibile. Ha meritato lo scudetto e merita di giocare la finale di Champions".

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