Serie B da seguire: 5 talenti pronti per il grande salto

Da Coronado a Bennacer, la qualità non manca. La Serie A è nel loro destino

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L'ultima parola, come sempre, spetterà al campo e negli ultimi anni il giudizio non è stato così benevolo. Il salto dalla Serie B alla massima serie sta diventando complicato e confermare le qualità messe in mostra in cadetteria anche in Serie A è sempre più difficile. Non ce l'ha fatta l'imprendibile Lapadula di Pescara e nemmeno Ciciretti col Benevento, ma spesso è solo questione di tempo come sta dimostrando Immobile dopo le difficoltà nelle prime stagioni dopo la promozione.

Di talento in Serie B ce n'è in abbondanza e sono svariati i giocatori seguiti per la prossima stagione. Ne abbiamo scelti cinque seguendo le prestazioni stagionali e il contesto in cui si stanno esprimendo, chiamati alla definitiva esplosioni oppure intravedendo giocate di alta qualità per il futuro.

A Empoli è stato accolto dallo scetticismo generale che, partita dopo partita, sta svanendo. Centrocampista centrale dotato di un piede mancino molto educato, è cresciuto nelle giovanili dell'Arsenal e con le prestazioni al Castellani si è conquistato la convocazione nella nazionale maggiore dell'Algeria.

Sicuramente è ancora acerbo per i grandi palcoscenici, ma puntare su di lui sarebbe un investimento piuttosto sicuro per il futuro. La visione di gioco è sopra la media e le sue giocate in campo, tecniche ed essenziali, hanno fatto intravedere un potenziale importante sia nel breve che sulle grandi distanze. Sa verticalizzare sia giostrando da trequartista che pescando gli attaccanati con lunghi lanci filtranti.

Un attaccante che vede la porta con grande facilità, ma ancora nel pieno del processo di maturazione. Lamin Jallow è l'uomo in più del reparto avanzato del Cesena che, senza i suoi gol, navigherebbe in acque ancora più burrascose.

Sa giocare sia come attaccante esterno che come prima punta, sfruttando la grande capacità di non fornire punti di riferimento alle difese avversarie con un moto pressoché perpetuo. La freschezza atletica del gambiano è sotto gli occhi di tutti, ma a stupire è la freddezza sotto porta nonostante la mole di lavoro e di movimento fatta per i compagni. Sa segnare in tutti i modi e dopo aver fatto intravedere le proprie qualità nella seconda parte di stagione scorsa a Trapani, con la continuità trovata a Cesena ha portato anche ottimi numeri come dimostrano le 11 reti e i 5 assist in 27 partite.

Di proprietà del Chievo Verona, in passato anche la Juventus lo ha visionato da vicino.

Il difensore centrale polacco è uno dei tanti giovani di talento pescati e lanciati a Palermo negli ultimi anni. Se giocatori come Nestorovski e Chochev hanno già dimostrato di poter fare bene anche in Serie A nonostante tutte le difficoltà dell'ultimo anno, il 22enne cresciuto nelle giovanili del Benfica si sta ben comportando nella retroguardia rosanero nella sua prima stagione in Italia.

Ricorda Glik, anche per una corporatura importante (191 cm) e un modo piuttosto deciso di affrontare i contrasti, sia a terra che aerei. E' un difensore comunque duttile che permette a Tedino di sfruttarlo sia in una difesa a tre che a quattro, spostandolo all'occorrenza anche a centrocampo per via di una buona tecnica di base.

Il Palermo proverà a riscattarlo dal Benfica, ma serviranno 3,5 milioni di euro.

La tripletta contro il Carpi, specialmente il terzo gol misto di tecnica e fantasia, ha acceso i riflettori sul trequartista italo-brasiliano. Dal suo arrivo nel 2016 a Trapani si aspettava il salto di qualità che in questa stagione a Palermo sta riuscendo.

La fantasia è la sua qualità migliore, ma è con i dribbling stretti e le verticalizzazioni improvvise che sa accendere i compagni d'attacco. Un giocatore bello da vedere che in rosanero si sta affinando anche nel pragmatismo, pur restando imprevedibile - nel bene e nel male - palla al piede. Piace in Premier League, ma il trequartista sembra più adatto e pronto per la Serie A.

Esterno sinistro o centrocampista centrale con la stessa naturalezza, Pinato si sta confermando ad alti livelli sotto la guida del suo mentore, quel Pippo Inzaghi che lo aveva lanciato e coccolato nella Primavera del Milan. Dopo qualche difficoltà nelle prime esperienze professionistiche tra Vicenza e Latina, il monzese sta vivendo un campionato da protagonista in laguna.

Un giocatore duttile che col suo mancino e la sua gamba può fare tutto, in mezzo ma soprattutto sulla fascia. Nasce come ala, ma può giocare anche come terzo d'attacco o terzino, ma anche da mezz'ala in un centrocampo a tre abbinando un'ottima tecnica alla corsa perpetua. Un tuttocampista figlio d'arte e pronto al ritorno nella massima serie, con o senza Pippo Inzaghi.

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