Lazio, tensione Inzaghi-Anderson

Dalla rissa sfiorata col tecnico alla seduta saltata a Formello: il brasiliano non sarà convocato per la trasferta di Napoli

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In casa Lazio il caso-Anderson si arricchisce di un nuovo capitolo. Il club, infatti, ha deciso di punire il brasiliano (che avrebbe sfiorato la rissa con mister Inzaghi dopo la gara persa col Genoa) che si è presentato a Formello con due ore di ritardo saltando l'allenamento. Dopo un colloquio con Peruzzi e Tare, la società (che ha provato a minimizzare lo scontro col tecnico definendolo "confronto civile") ha deciso di non convocarlo per la trasferta di Napoli.

Andiamo con ordine: l'allenatore Simone Inzaghi, come raccontato da Premium Sport, aveva rimproverato Anderson dopo la gara persa col Genoa per via del suo scarso contributo una volta entrato in campo (sottolienato anche dai fischi del pubblico). E in cambio aveva ottenuto come risposta un "tanto te la prendi sempre solo con me" da parte del brasiliano. L'acceso diverbio è stato poi fortunatamente sedato da Lucas Leiva, che ha utilizzato tutta la sua esperienza per riportare la calma tra il compagno di squadra e l'allenatore. Il futuro di Felipe Anderson, però, a questo punto sembra sempre più lontano da Roma. E la serenità a Casa-Lazio, certificata fino a due settimane fa con la corsa-Champions e ogni cosa al posto giusto, Europa League Coppa Italia comprese, rischia a questo punto di perdersi, dopo le due sconfitte in campionato, e l'ultima col Genoa del tutto inattesa. E questo nonostante la smentita del club che, tramite il portavoce Arturo Diaconale, ha provato a minimizzare l'accaduto: "C'è stato un confronto civile". Ma alla seduta pomeridiana il brasiliano non si era presentato e questo aveva già alimentato qualche sospetto circa il suo rapporto con l'allenatore.

Immediata è arrivata poi la replica del club per bocca del portavoce Arturo Diaconale che ha dato la sua versione dei fatti: "Un confronto civile e naturale dopo una partita sfortunata come quella col Genoa è stato caricato e romanzato in una rissa, che non c'è mai stata. Era giusto che l'allenatore esprimesse il proprio rammarico per l'andamento della gara e indicasse le carenze. Parlare di scontro quasi fisico è un esagerazione che voglio smentire. Se non ci fossero questi chiarimenti ci sarebbe da preoccuparsi. É un segno di vitalità e attaccamento alla squadra e ai colori". 

Il portavoce ha parlato anche del rapporto tra il giocatore e l'allenatore: "Non ci sono termini drammatici o irreparabili tra Inzaghi e Felipe Anderson, queste cose rientrano nelle logiche di spogliatoio. Il mister ha fatto quello che doveva fare, c'è stato un errore da parte di tutta la squadra che non ha reagito al gioco del Genoa e ora si deve recuperare".

Fatto sta che il brasiliano non ha preso parte all'allenamento: "Il fatto che Inzaghi abbia dato un giorno libero è un segno di distensione. Ci sono momenti in cui i calciatori hanno un giorno storto, ma poi tutto si supera. Sembra che ci sia la ricerca disperata di spunti per alimentare le tensioni ma vanno stemperate. I tifosi non devono pensare che ci sia un clima o da stato di assedio o di rivolta nello spogliatoio perché non è vero" ha spiegato Diaconale.

Alla ripresa degli allenamenti, poco dopo le 15 di mercoledì pomeriggio, tutta la Lazio è scesa in campo per preparare la sfida col Napoli ma Felipe Anderson non c'era così come gli infortunati Di Gennaro e Jordao e anche de Vrij, fermo a scopo precauzionale. A distanza di due giorni dalla sconfitta contro il Genoa, dunque, nessuna traccia del brasiliano che ha fatto infuriare Inzaghi per il suo atteggiamento: il giocatore non era a Formello e non si è allenato. E si è anzi presentato con due ore di ritardo al centro sportivo rispetto all'orario della seduta. E dopo un colloquio tra l'esterno, Peruzzi e Tare, che hanno voluto un confronto col giocatore, la società ha preso la decisione di non convocarlo per la delicata trasferta di Napoli. 

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