"Consigliai Sarri al Milan, due anni fa. Poi il Milan scelse Mihajlovic". Parole di Arrigo Sacchi, stamane alla "Politica nel Pallone" che segna una data (fine primavera 2015) e una linea fra quel che poteva essere (oggi) la panchina rossonera che nel frattempo è transitata da Mihajlovic a Brocchi fino a Montella.
Una novità? L'ex ct azzurro, nonché mitico tecnico del mitico Milan sacchiano, ha raccontato questo retroscena almeno quattro-cinque volte (forse di più) negli ultimi due anni, la prima già a dicembre 2015 e comunque sia la cronaca di mercato Sarri-Milan non è mai stata nascosta, fu davvero un'idea che Berlusconi e Galliani soppesarono per un paio di settimane, pur avendo già inquadrato Mihajlovic, poi su Sarri era arrivato De Laurentiis e la scelta del Milan non aveva mutato indirizzo, con l'ingaggio dell'attuale tecnico del Torino.
Insomma, niente di nuovo e di inedito nel resoconto di una giornata, oggi, che vede il Napoli di Sarri come mirabile esempio di collettivo, di gioco totale e di quel calcio che Sacchi, a suo modo, ha "inventato" nel Milan 1987-'88, riuscendo in tre anni a vincere uno scudetto, 2 Coppe campioni e 2 coppe Intercontinentali, ovvero tutto. Mentre il Milan di Montella deve saper soffrire questo momento di negatività, nel quale tutto quel che poteva essere -si sa- ha il sapore dell'occasione perduta.
Sacchi, Sarri, il Milan. Il retroscena... datato
L'ex ct e una vicenda di mercato del 2015, già da lui raccontata più volte
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