Roma-Genoa 3-2: è secondo posto

Troppe emozioni all'Olimpico, Totti in campo al 53', Dzeko super. Giallorossi in Champions

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Roma-Genoa 3-2. E' di Perotti, al 90', il gol che garantisce il secondo posto della Roma, e la Champions diretta, e salva la festa dell'addio di Francesco Totti. Un gol prezioso, dopo le troppe emozioni e i troppi errori: le reti di Pellegri, Dzeko, De Rossi e Lazovic, con l'incubo dell'insuccesso che si è spento all'ultimo minuto. Poi il via libera alla grande festa per Totti, in campo dall'8 della ripresa.

Ci sono feste annunciate, e questa del Capitano (per il Capitano) è ricca, commovente, magnifica. Ci sono traguardi da raggiungere -la Champions League senza l'incubo dei preliminari- che sembrano formalità, diventano tormento, e rischiano di sommergere i buoni propositi e le fatiche di una stagione. 
E' quel che accade nell'approccio romanista in questa domenica così speciale da aspettarsi, appunto, di soffrire. Succede subito, dopo nemmeno 3 minuti, quando Pietro Pellegri, 16 anni compiuti a marzo, scappa dai distratti difensori romanisti e in diagonale fa secco Szczesny. Pellegri ha 13 mesi meno dello juventino Kean, e così la linea del baby-gol si abbassa di un bel po', nel giro di appena 24 ore. Siamo alla prima scena. Per non farci mancare niente.
Spalletti si agita: com'è giusto che sia. De Rossi e compagni si guardano smarriti. Ma da dove è sbucato quell'insolente ragazzino? Dzeko al 10' trova subito il gol del pareggio, tocco al volo, palo, pallone ripreso e gol. Può essere la liberazione dall'angoscia, il Napoli sull'altra sponda della Champions se la vede con la Samp, la partita è scandita anche dal calcolo diretto/indiretto. Anche se non serve fare calcoli, occorre vincere per liberarsi da ogni cattivo pensiero.
Da qui alla fine del primo tempo, la Roma centellina al minimo il suo calcio, il suo solito calcio. Ci sono piccoli spazi e tanta frenesia, troppa. Sul filo del fuorigioco e a tu per tu con Lamanna arrivano quattro palloni buoni, ma si sbaglia. Il Genoa concede il possesso-palla, ma niente di più. C'è anche l'idea rossoblu di far male ancora, un paio di occasioni mettono di cattivo umore chi tifa Roma, Totti comincia a scaldarsi a bordo-campo, ma non è la solita scena dell'attesa.
Il Napoli passa in vantaggio, due gol alla Samp alla fine del primo tempo. E le sorti sono rovesciate: Roma ai preliminari. L'intervallo deve portare un raggio di luce nella casa romanista.
Ripresa. Variazione sul tema. Vero, entra finalmente Totti dopo 8 minuti (fuori Salah). Ma non è la celebrazione dell'Evento, come voleva un copione mai scritto, piuttosto la stretta necessità di inventarsi qualcosa per sollevarsi dal preliminare di Champions, visto che il Napoli sta facendo  quello che ci si aspettava: vince. La Roma no. Dunque, per Francesco è fatica e sudore, per i giallorossi è lo stesso e non serve fantasticare e celebrare. C'è solo da sgobbare.
Dal Capitano subito due assist: Strootman e il Faraone vanno vicini al gol. Vicini, si sa, non basta. Entra anche Perotti, Spalletti è pensieroso, il Genoa cavalca qualche onda di contropiede e non c'è da stare sereni. Dagli spalti quel grido soffocato, ovvero la voglia di fare festa che s'inaridisce dinanzi alla prospettiva... preliminari. Le facce dei dirigenti in tribuna, idem. 
Serve poco per ribaltare tutto: un gol. Che è anche tanto. Serve celebrare qualcosa di speciale, e al Capitano si sostituisce Capitan Futuro, ovvero Daniele De Rossi, che al 28'  raccoglie l'assist di Dzeko e in corsa anticipa il Totti siglando, di rabbia e precisione, il gol del sorpasso. Ma la Roma non ha voglia di gioire, oggi. E sei minuti dopo, il pasticcio difensivo che porta al gol di Lazovic. Siamo 2-2, si sprofonda ancora in quella che è stata la costante di tutta la partita.
Risolta al 45', all'ultimo secondo, da Perotti sull'assist di un magnifico Dzeko. E' la prodezza che garantisce alla Roma la Champions League diretta e salva la Grande Festa del suo capitano: Francesco Totti.

Totti 10 - La partita non c'entra, è il tributo alla sua immensa carriera da campione.
Dzeko 8,5 - Il migliore della Roma, l'uomo che l'ha condotta in Champions con un gol e due assist.
Perotti 7 - Il gol al 90' risolve ogni problema sull'immediato futuro e soprattutto sul pressante presente della notte all'Olimpico.
Manolas 5 - Certe distrazioni in difesa, troppe. Non sono state pagate a caro prezzo, per fortuna romanista.

ROMA-GENOA 3-2
ROMA (4-2-3-1): Szczesny 6; Rudiger 5, Manolas 5, Fazio 5,5, Emerson 5,5 (18' Mario Rui 5,5); De Rossi 7, Strootman 6,5; Salah 6 (8' st Totti 10), Nainggolan 6,5, El Shaarawy 6 (24' st Perotti 7); Dzeko 8,5. A disp.: Lobont, Alisson, Bruno Peres, Vermalen, Juan Jesus, Grenier, Gerson, Paredes. All. Spalletti 6,5
GENOA (3-5-2):  Lamanna 6,5; Biraschi 5,5, Gentiletti 6, Munoz 5,5; Lazovic 6,5, Cofie 6, Veloso 6, Hiljemark 5,5 (11' st Cataldi 6,5), Laxalt 6; Palladino 5,5 (5' st Ninkovic 6), Pellegri 7 (24' st Ntcham 6).​ A disp.: Zima, Rubinho, Burdisso, Beghetto, Morosini.​ All. Juric 6,5
ARBITRO: Tagliavento
MARCATORI: 3' Pellegri (G), 10' Dzeko (R), 28' st De Rossi (R), 324' st Lazovic (G), 45' st Perotti (R)
AMMONITI: --
ESPULSI: --
NOTE: --

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