Pioli: "Volevano i 3 punti, abbiamo evitata la terza sconfitta"

Il tecnico: "Cuore e voglia di vincere non bastano, serve lucidità. Ma la Fiorentina è una squadra giovane"

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Stefano Pioli, e il punto strappato contro la Spal. "Volevamo tornare alla vittoria e ci abbiamo provato fino alla fine. Abbiamo fatto un buon primo tempo, ma siamo stati troppo sterili davanti, poi nella ripresa abbiamo avuto grande carattere perché non volevamo perdere la terza gara di fila: abbiamo messo in campo tanto cuore. Dobbiamo però affrontare le partite con più lucidità".

Il tecnico viola aggiunge: "Abbiamo giocato molto tempo nella loro metà campo, ma ci siamo scontrati contro la loro grande organizzazione difensiva. Dobbiamo crescere, a livello caratteriale abbiamo dimostrato tanto, a livello tecnico possiamo fare di più. La crescita c'è perché la squadra gioca, lotta e non subisce la partita".
"Abbiamo preso gol su calcio piazzato, la partita l'avevamo in mano e potevamo anche vincere. Non era facile reagire a uno svantaggio immeritato, abbiamo ripreso un match difficile dando un segnale di non voler mollare mai".

La gara di Chiesa? "Ha fatto un bel gol, ha giocato con generosità e con voglia come tutta la squadra del resto".
L'attacco giovane pecca d'esperienza? "Abbiamo giocato con tre attaccanti molto giovani ma tutto il gruppo lo è. I giovani ti danno molto a livello d'entusiasmo anche se peccano d'esperienza come è normale che sia".
Faticate contro le piccole squadre. "E' vero che abbiamo perso con il Crotone ma ne abbiamo vinte altre. In Italia non parlerei di squadre piccole e squadre grandi. Noi affrontiamo tutti i match con la stessa determinazione. La Spal ha fatto soffrire molte squadre qui, noi abbiamo fatto bene e credo che ci sia una crescita".
Che voto si merita dopo 13 giornate? "Sto lavorando tanto così come i giocatori. Ci stiamo conoscendo per far sì che le prestazioni migliorino sempre. Per le valutazioni aspetto la fine della stagione”.

Alla corsa del Napoli occorre adeguarsi. E nelle insidie di Marassi e della Samp di Giampaolo, Allegri conduce una Juve... alternativa, senza qualche azzurro affaticato/depresso quanto basta (Barzagli e Buffon), con Dybala in panchina e Bernardeschi che può fare sfoggio del suo talento. La Samp, di suo, presenta il solito assetto con la solita voglia di stupire, e far soffrire: l'alta classifica, un poco, le appartiene e non a caso.
La carica bianconera non è male. Non ci sono tempi di attesa, la prova di forza (se questa dev'essere) la si mette subito in atto sull'asse Bernardeschi-Higuain e il Pipita che spreca una palla-gol comoda comoda dopo 90 secondi appena. Il supporto di Cuadrado e Mandzukic è quello normale, le geometrie di Pjanic e Khedira non mancano, la difesa controlla senza assilli Quagliarella e Zapata e la linea della partita è saldamente juventina. Dal principio alla fine del primo tempo è un predominio sicuro, non asfissiante, e se il gol non arriva c'entrano un po' gli errori di mira e un po' il talento di Viviano.
Di palle-gol pulite, dopo l'errore in avvio di Higuain, se ne contano almeno tre, quella di Cuadrado al 32' è clamorosa e a disinnescare il tutto c'è anche il ..fondo-schiena di Viviano che proprio in quel modo, girandosi, devia la traiettoria del pallone calciato in diagonale a 5-6 metri dalla linea di porta. 
E la Samp? Nella prima parte, in chiave offensiva, diciamo: non pervenuta. Non ci sono sbocchi laterali, tantomeno centrali, i doriani fanno girare il pallone attorno al cerchio di centrocampo con Barreto, Torreira e Praet (poi rilevato da Linetty, per infortunio) che badano a conservare, non a creare grattacapi e danni. La saggezza impone di adeguarsi al più forte, ovvero la Juventus. E strappare lo 0-0 a metà partita è un segno minimo, e positivo.
Ripresa. La Juve riparte da dove avave lasciato, all'offensiva, ma al primo impatto serio dell'attacco doriano succede il crac nelle retrovie bianconere. E un pallone vagante diventa un "mina" che cala sulla testa di Zapata e finisce nell'angolo alto alla sinistra di Szczesny. Al 7' st, diciamo pure all'improvviso, la Samp è davanti e gli juventini sbuffano rabbia per questo lampo accecante. Ma succede. E occorre cercarsi uno sfogo in più, là davanti.
Dentro Dybala, fuori Bernardeschi per quello che rischia di diventare un assedio. Coi rischi connessi.

SAMPDORIA-JUVENTUS 1-0
Sampdoria (4-3-1-2): Viviano; Bereszynski, Silvestre, Ferrari, Strinic; Barreto, Torreira, Praet (28' Linetty); Ramirez; Zapata, Quagliarella. A disp.: Puggioni, Sala, Caprari, Regini, Capezzi, Tozzo, Verre, Alvarez, Kownacki, Murru. All. Giampaolo
Juventus (4-2-3-1): Szczesny; Lichtsteiner, Rugani, Chiellini, Asamoah; Pjanic, Khedira; Cuadrado, Bernardeschi (15' st Dybala), Mandzukic; Higuain. A disp.: Buffon, Pinsoglio, De Sciglio, Benatia, Barzagli, Howedes, Marchisio, Matuidi, Alex Sandro, Sturaro, Douglas Costa. All. Allegri
Arbitro: Guida
Marcatori: 7' st Zapata (S)
Ammoniti: Quagliarella (S); Bernardeschi, Rugani, Khedira (J)
Espulsi:


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