Partite decise ai calci di rigore: si va al tie-break

Dibattito all'Uefa. Chi tira per primo è avvantaggiato. E allora si prova a cambiare l'alternanza, come nel tennis. Ma quando?

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Calci di rigore con la cadenza del... tie-break. Per dire: se il Pallone cerca di ispirarsi al Tennis per risolvere un problema statistico. Ovvero: le partite decise, dopo i 90 minuti regolamentari e i 30 supplementari, dai tiri dal dischetto: dieci tiri canonici, poi a oltranza se persiste la parità. E' un tema che all'Uefa stanno dibattendo dopo aver completato l'analisi (statistica appunto) secondo la quale la squadra che tira il primo dei dieci rigori... vince. O meglio: stando ai dati, chi tira per primo vince nel 60 per cento dei casi.

Solo casualità? Stando ai numeri e una certa logica, si direbbe di sì. Ma scorrendo le opinioni dei diretti interessati, calciatori e tecnici, e un dossier riempito negli anni e non solo negli ultimi mesi, si è capito che il problema non è soltanto numerico: il primo rigore -se tradotto in gol- comporta indubbi vantaggi psicologici. E l'alternanza non consente mai alla squadra che si presenta seconda dal dischetto di poter ribaltare la situazione, se non con l'errore dell'avversario.
Così l'idea del tie-break secondo questa sequenza dei 10 rigori tra Squadra-A e Squadra-B: A-BB-AA-BB-AA-B
In caso di parità, due tiri dal dischetto alla volta secondo questo schema: AB-BA-AB e via così fino al vantaggio di una squadra dopo due rigori.
Una novità che vedrà la luce dalla prossima stagione? Difficile. Qualcuno ipotizza il Mondiale di Russia 2018. Ma...

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