Milan-Uefa e il Voluntary Agreement: si decide a febbraio

Gli spagnoli di "Marca" parlano di esclusione dalle prossime Coppe europee, ma non è affatto così

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Prima il New York Times, ora Marca, e al centro del mirino il futuro economico, e dunque sportivo, del Milan. Voci e indiscrezioni, titoli e articoli e l'ultimo (degli spagnoli di Marca, appunto) che spiega come l'Uefa non avrebbe (avrebbe) accettato il piano di Voluntary Agreement preparato dall'ad Fassone e dal club rossonero, ritenendolo troppo legato ai risultati sportivi, ovvero la qualificazione in Champions. Ipotesi -sempre secondo Marca- che potrebbe aprire al Milan anche lo spettro della "non partecipazione" alle Coppe europee 2018-'19.

Esagerati allarmismi? O tesi allargate fino ai confini della bugia? Ebbene, il Milan non ha ricevuto alcuna comunicazione da parte dell'Uefa per il sì o il no al Voluntary Agreement, dunque non ci sono elementi per agitarsi. Di più: l'Uefa ha chiesto ulteriori documenti al club per approfondire il piano. E ancora:  la risposta è attesa a febbraio 2018. Ma -ribadiamo- il Milan e l'Uefa stanno lavorando per mettere a punto i dettagli del piano presentato due settimane fa.

Dunque. Non ci sono allarmi, e ancor meno sanzioni alle porte di Casa Milan, sanzioni europee. La tranquillità che il club riferisce, da riferire ai tifosi rossoneri e non solo a loro, ma a tutto il calcio italiano visto che stiamo parlando di uno dei primi tre club in Italia e tra i primi in Europa, va presa così com'è. Una tranquillità non di facciata.

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