Milan: fiducia a Montella, aspettando la Juventus

Da qui al 5 novembre passando per Milan-Juve di sabato prossimo: crocevia della stagione

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Il capolinea Montella-Milan non è oggi, dopo Milan-Genoa. Lo si sapeva già alla vigilia, a meno di clamorosi sconquassi (che non ci sono stati). Stava scritto in quel "patto non scritto" fra il tecnico, Fassone e Mirabelli di giovedì notte, a San Siro, dopo lo 0-0 con l'Aek di Atene: niente ribaltoni, appello ai tifosi perché ci stiano vicini, un clima di non sfiducia che aiuti la squadra a risalire dopo tre batoste.

Dopo le tre batoste è arrivato lo 0-0 col Genoa, e dopo il pareggio una nota -non ufficiale- del club che suggerisce: fiducia a Montella, si prosegue con lui. Il progetto tecnico non cambia, e il senso del malessere si sposta sei giorni più in là: prima Chievo-Milan di mercoledì, poi il sabato di Milan-Juventus cui seguiranno la gara con l'Aek e Sassuolo-Milan del 5 novembre. Poi ci sarà la sosta.
Senza voler essere maligni, e augurando a Montella di ritrovare -lui e la squadra- lo spirito, il carattere, il gioco e pure un briciolo di buonasorte, ovvero gli ingredienti del Milan della scorsa stagione, ecco che saranno soprttutto le prossime due partite a decidere le sorti della panchina milanista. Per poi scegliere -se necessario- un nuovo allenatore.

I nomi che sono circolati e non da oggi, da Mazzarri a Paulo Sousa fino a Hiddink e chi altri, non hanno mai avuto riscontri se non tra voci di mercato che fanno parte del gioco. Quel che serve, oggi, è capire come il Milan possa scavalcare questo muro che dopo il 20 settembre (Milan-Spal 2-0) ha chiuso la squadra fuori dal campo delle squadre di vertice. La crisi è di risultati e i risultati si portano appresso tutto, gioco e serenità, presente e prospettive.

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