Mancini-Suning: primo vertice interlocutorio

A New York  vertice di due ore: le parti si rivedono a breve. Tutto può accadere

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Il momento della verità (forse) è arrivato. Il momento della verità Mancini-Inter-Suning. Già, perché a New York è durato circa due ore il primo vertice fra Roberto Mancini, Steven Zhang (figlio del numero uno del Suning) e altri esponenti del colosso cinese per definire l'immediato futuro della squadra e soprattutto del tecnico. L'incontro è cominciato alle 10,40 di NY, ovvero le 16,40 in Italia. E si è chiuso poco prima delle 19. Al vertice anche il presidente Thohir. Un colloquio intelocutorio.

Sui rapporti Inter-Suning si è detto e scritto molto, in queste settimane. Le ultime parole di Thohir ("Mancini è il nostro allenatore") e del tecnico ("Io non ho detto di voler andare via") non hanno spostato l'attenzione su un divorzio che si può consumare a breve. Una strada, non quella obbligata, visto che Mancini si è sentito come escluso dalle scelte societarie, e visto che i nuovi proprietari non vedono in Mancio l'uomo del futuro: almeno come sensazioni esterne, visto che Zhang Jindong, il proprietario dell'Inter, non ha espresso una sola sillaba sull'argomento.

Dalle prime voci, sembra che ci sia state una timida apertura. Mancini prima ha parlato con la dirigenza Suning, poi -a parte- col presidente Thohir. Non si hanno indicazioni definitive, la giornata interista a New York è stata lunga, con anche la visita al Palazzo dell'Onu, durante la quale Mancini e Steven Zhang si sono seduti l'uno al fianco dell'altro. Ma a breve è previsto un altro vertice, stavolta con tutte e tre le componenti: Suning, Mancini e Thohir. La questione mercato, legata alle voci sugli affari Candreva e Joao Mario, è una questione centrale. Ma, appunto, si parla di una apertura.