Mancini, allerta all'Inter: "La Nazionale? Mi piacerebbe allenarla"

Il tecnico nerazzurro: "Dopo tanti anni in un club, sarebbe bello. Può capitare e non capitare"

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"La Nazionale? Sì, mi piacerebbe allenarla". Lo dice Roberto Mancini, e non c'è motivo per esserne sconvolti. A quale (grande) allenatore non piacerebbe vestire l'azzurro-panchina? Lo ha detto a Sky, in una intervista a Paolo Condò. Non è la prima volta, non sarà l'ultima. Ma questa è una voce che oggi, in casa-Inter, può essere etichettata nei modi più diversi: se Mancio si è stufato dell'Inter, se l'Inter si è stancata di lui, se non è vero niente, se solo una speranza (legittima) può scatenare chissà cosa, se invece queste parole restano così, senza un seguito. Ma siccome siamo anche in regime di dubbio (forte) sul futuro di Antonio Conte in azzurro e per Mancini le porte di Casa-Italia sono aperte, diciamo una sorta di corsia preferenziale, ecco che non è il caso di far scivolare via certe parole.
Tant'è. Per far rumore basta poco. "E' chiaro che la Nazionale per un allenatore, dopo tanti anni con i club può essere la cosa più bella. Allenare l'Italia credo sia bello per tutti. E' un grande onore che può capitare e non capitare. Se mi piacerebbe allenarla? Sì, per vincere qualcosa sì".

Nel corso della lunga intervista Mancini ha parlato anche di mercato, spiegando che Paulo Dybala era uno degli obiettivi più importanti di mercato per i nerazzurri: "Sì, ci abbiamo provato, ci siamo stati dietro ma si sa che non si riesce a prendere tutti. Diventerà un campione". Parole dolci anche per Kondogbia: "Diventerà un grande". Uno dei grandi rimpianti della sua carriera da allenatore è stato Adriano: "Fa parte di quella schiera di giocatori che potevano fare tantissimo, ma che alla fine hanno fatto poco, per colpa loro. Doveva fare vita d'atleta, ha peccato in questo ed è stato un grande dispiacere".

Incalzato sui motivi del ritorno in nerazzurro, Mancini spiega che "le differenze con l'Inghilterra ci sono: lì nessuno sa chi sarà l'arbitro, l'atteggiamento è differente. Sono tornato per rivalsa dopo i successi di Mourinho? Ha vinto la Coppa dei Campioni, quindi sicuramente ha fatto meglio di me. Poi, bisogna essere anche fortunati a beccare la squadra giusta al momento giusto".

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