Malagò "annuncia" Lippi e aspetta Ventura

Il presidente del Coni parla del futuro della Nazionale. Gli annunci ufficiali il 7 giugno

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E' la settimana del nuovo ct, del successore di Antonio Conte, anteprima delle nomine ufficiali previste per martedì 7 giugno, dopo il vertice del Consiglio federale della Figc. Una poltrona è già stata assegnata: a Marcello Lippi, responsabile delle varie Nazionali, carica ricoperta fino a un anno fa da Arrigo Sacchi. L'altra è (quasi) assegnata: a Giampiero Ventura, che guiderà la Nazionale maggiore.

Per Ventura, due appuntamenti settimanali: mercoledì primo giugno il matrimonio, il suo matrimonio con la signora Luciana; sabato 4 giugno l'incontro col presidente Tavecchio, per la formalizzazione dell'accordo biennale, fino al Mondiale in Russia del 2018. Per Lippi, oggi, la conferma del suo nuovo incarico arrivata dalle parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò.

"Novità sul ct? Ho letto che il consiglio del 7 annunceranno. Lo schema lo conosco, Tavecchio me ne ha già parlato". E' quanto annunciato dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, rispondendo a chi gli chiede se ci sono novità sulla scelta del nuovo ct della Nazionale che il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, annuncerà al consiglio federale del 7 giugno.
"C'è una persona che farà da responsabile delle attività delle varie nazionali - ha precisato il numero uno del Coni a margine della presentazione della 'Run with Roma 2024' al Foro Italico - e che ha un'esperienza comprovata e una credibilità anche internazionale come Marcello Lippi. Il 7 giugno ufficializzeranno il nome del ct. Se me ne ha già parlato Tavecchio? Sì, ma preferisco non entrare mai in questo dettaglio, sono i presidenti federali che carinamente me ne vengono a parlare".
Quanto al nome di Giampiero Ventura, Malagò non si sbilancia ma riguardo all'ex allenatore del Torino precisa: "Lo conosco poco ma è una persona seria, lo dicono tutti. E' una valutazione personale sull'uomo, ma ripeto, sarebbe un errore se il presidente del Coni intervenisse su queste questioni. E' giusto che siano i presidenti si assumano oneri e responsabilità".