Lippi: "Tavecchio, guardi che Ventura l'ha scelto lei. Non io"

La replica dell'ex ct: "Vi racconto la mia versione dei fatti sulla nomina di Ventura"

  • A
  • A
  • A

E alla resa dei conti in Federcalcio, a Gian Piero Ventura non è stato risparmiato nemmeno il resto dei capi d'accusa che lunedì 13 novembre, dopo Italia-Svezia, sono stati per lui un apocalittico diluvio. Il resto di cui sopra sta nell'etichetta di un "ct che è stato scelto da un certo Marcello Lippi che in Federcalcio, come direttore tecnico, non è mai stato nominato". Se non fosse per il passato mondiale del ct dell'Italia 2006, Lippi potremmo anche definirlo un illustre sconosciuto per il Palazzo del Potere del calcio italiano. Un illustre sconosciuto cui riferire -alla fine del disastro mondiale- l'accusa di una scelta rivelatasi disastrosa.
Tutto è accaduto tra giugno e luglio 2016, quando Lippi promesso direttore tecnico di tutte le Nazionali aveva fatto le sue mosse. E oggi, dinanzi a quanto detto in queste ore, il tecnico viareggino racconta, a SkySport, la sua verità. Smentendo Tavecchio. E tirandosi fuori anche lui dalle scelta Ventura. Che a questo punto, è stato nominato ct della Nazionale, ma a quel posto non lo voleva nessuno...

"Oggi -dice Lippi- non si fa altro che parlare di Marcello Lippi: lo hanno fatto Malagò ieri, Tavecchio oggi. E ora vi spiego tutto io. E' vero quello che ha detto Malagò, eccetto una cosa: che io ho scelto l'allenatore. No, non l'ho scelto io. Io sono andato a cena da Malagò con Tavecchio, mi era stato proposto di diventare direttore tecnico di tutte le Nazionali, e abbiamo convenuto di contattare alcuni tecnici. Così ho parlato con Ventura, Montella e Gasperini. Poi in Federcalcio ho parlato con Tavecchio e ho esposto le mie impressioni. Tavecchio mi ha detto: chi scegliamo fra i tre? Io ho risposto: Faccia lei. Tocca a lei decidere. Lui mi ha detto: scelgo Ventura, per esperienza e saggezza mi pare il più adatto. Ho firmato un pre-contratto con Tavecchio per diventare direttore tecnico. Ma un anno prima di questo incontro, Tavecchio -ripeto, Tavecchio- aveva sottoscritto una norma secondo la quale chi aveva un parente che lavorava come procuratore di calciatori non poteva assumere l'incarico di dirigente tecnico in Federcalcio. Mio figlio -è noto a tutti- è procuratore e quindi non si poteva procedere. Ma possibile, mi chiedo, che Tavecchio che aveva firmato quella norma non si era ricordato quando mi aveva contattato?. Così, il giorno prima della presentazione mia e di Ventura, il mio incarico è svanito per regolamento. Dopo, non ho più sentito Tavecchio. Né Uva. Né altri in Federcalcio. E ora sono qui in Cina, con un contratto che scade nel 2019. Contento di restare".

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti