Lega di A: bonus di 10 milioni a chi compra il Parma

Concesso al club il "paracadute retrocessione" previsto dalle norme. Un altro passo verso la salvezza finanziaria

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A maggio, il Parma andrà all'asta con un prezzo che potrebbe oscillare fra i 20 e i 6 milioni di euro, ma il compratore potrebbe subito incassare il 'paracadute retrocesse', una cifra stimata attorno ai 10 milioni di euro. La conferma è arrivata da un incontro avvenuto in Lega Calcio fra il curatore fallimentare del Parma Fc Alberto Guiotto ed il direttore generale della Lega serie A Marco Brunelli.E' una procedura prevista dalle regole della Lega di A, intorno alla quale si può indugiare: visto che chi compra il Parma corre il "rischio" di guadagnare 4 milioni, se si verifica la possibilità (remota) di acquisto per la crifra minima di 6 milioni, a fronte dei 10 milioni di ricavo dal "paracadute". Il tuttoAttraverso il proprio sito ufficiale, il Parma ha comunicato di aver ottenuto rassicurazioni dalla Lega Serie A circa la disponibilità dell'intero "paracadute retrocesse": "Alberto Guiotto, curatore fallimentare del Parma FC S.p.A. e Demetrio Albertini, coadiutore dei curatori, hanno incontrato nel pomeriggio di ieri il direttore generale della Lega calcio serie A, dott. Marco Brunelli, e il responsabile degli affari legali avv. Ruggero Sincardini. Durante l'incontro è stato fatto un esame congiunto sia della posizione debitoria del Parma FC nei confronti della Lega, sia dell'efficacia delle cessioni di crediti effettuate in passato dagli amministratori della società. Affrontato anche il tema del debito sportivo. Su questo punto la Lega ha confermato la disponibilità dell'intero "paracadute retrocesse" per l'acquirente dell'azienda sportiva che faccia fronte al debito sportivo e ottenga l'iscrizione alla serie B".

Intanto, il Tribunale di Parma ha dichiarato il fallimento della Eventi sportivi spa, società di proprietà di Giampietro Manenti, che deteneva il 90% del capitale sociale del Parma Fc, e ha nominato curatore fallimentare Vincenzo Piazza. Secondo la sentenza "lo stato di insolvenza appare conclamato ed irreversibile" con una "situazione debitoria complessiva, secondo le risultanze del bilancio al 30 giugno 2014, ultimo rendiconto disponibile, di euro 63.786.083, a fronte di un attivo patrimoniale di circa euro 12 milioni".

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