Kakà dà l'addio al calcio: si ritira

Il brasiliano a 35 anni: "Padre, mi hai dato molto di più di quello che immaginavo"

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In carriera ha vinto tutto, Ricardo Izecson dos Santos Leite detto Kakà ha deciso di ritirarsi dal calcio giocato. Sedici anni bellissimi per l'attaccante brasiliano: scoperto dal San Paolo, portato in Europa dal Milan, pagato caro dal Real Madrid e pioniere in Mls. La sua vita da calciatore si chiude dopo 749 presenze e 238 gol. "Padre, mi hai dato molto di più di quello che mi aspettavo", ha commentato. Ora una carriera da dirigente, forse al Milan.

"Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano". Chi ha visto giocare Kakà non può non esserne rimasto folgorato per tanta bellezza. L'eleganza del campione, il tocco del fuoriclasse e il volto pulito di un bravissimo ragazzo. Questo è stato Ricky, soprattutto con la maglia del Milan dove ha vissuto gli anni migliori.

Scoperto dal San Paolo prima e da Leonardo dopo, nel 2003, a 21 anni, arriva a Milano e subito Ancelotti ne capisce le potenzialità. Con la maglia numero 22, che poi diventerà un segno indistinguibile, regala subito magie all'esordio ad Ancona. Da lì in poi un crescendo di emozioni e successi. Gol bellissimi e tanto altro. Leader silenzioso, ma fondamentale per i trionfi rossoneri del primo decennio del secondo millenio. Nel 2007 la consacrazione con la vittoria della Champions League, della Supercoppa Europea, del Mondiale per club e del Pallone d'Oro. Sono passati dieci anni e quelle immagini sono ancora vive in tutti gli appassionati. 

Nel 2009 la scelta di passare al Real Madrid per 67,2 milioni di euro. Anni difficili in Spagna con diversi infortuni e qualche critica di troppo. Poco felice anche il ritorno al Milan nel 2013 prima di rientrare al San Paolo e infine "svernare" in Mls a Orlando.

Una storia importante anche con la maglia della Seleçao con la vittoria del Mondiale nel 2002. Anche l'uscita di scena è stata in punta di piedi, con il suo inconfondibile stile. Classe, in campo e fuori. Un brava ragazzo amato da tutti, ovunque è andato tutti conservano un bellissimo ricordo. E ora potrebbe tornare al Milan per la terza volta, da dirigente. 

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