Erano 15 partite che la Juventus si aspettava un - fisiologico - stop. Quello che preoccupa dopo la trasferta di Bologna, infatti, non è tanto il pari quanto la prestazione. I bianconeri sono andati progressivamente spegnendosi dopo i primi buoni 20 minuti, sintomo che la condizione fisica, dopo una rincorsa pazzesca, inizia a vacillare. In vista del confronto di Champions col Bayern, Allegri spera di recuperare Khedira e Mandzukic per ridare smalto alla squadra e tornare pericoloso in zona-gol.
Com'è giusto e prevedibile, tutta la truppa bianconera ha negato problemi dopo la partita con i rossoblù: "Sapevamo sarebbe capitato prima o poi" e nello 0-0 di Bologna può esserci anche un involontario calo di concentrazione in vista del ritorno delle sfide europee. Non è il primo caso, né sarebbe l'ultimo. Però, analizzando l'andamento del match, qualche segnale d'allarme in casa bianconera c'è. Se nella prima metà di tempo sembrava che il match potesse trasformarsi in un dominio, con l'andare del cronometro la situazione si è quasi ribaltata. Probabilmente Allegri voleva mettere la partita in cassaforte già dopo 45' per poi controllare nella ripresa e preservare i suoi.
La storia del match poi ha raccontato una versione diversa, con la Juve costretta a lottare su ogni pallone fino alla fine, aggiungendo altri carichi. A Vinovo sono tranquilli, non è ancora tempo di riserva accesa ma qualche dubbio rimane. Se la difesa ha, ancora una volta, retto alla grande (sono sette le partite di serie A consecutive senza subire gol, non accadeva da fine 2013), l'attacco finisce sul banco degli imputati. Zaza si conferma arma preziosa a gara in corso, meno se schierato dall'inizio. Morata, pur mostrando discrete cose, non è ancora ai livelli dell'anno scorso mentre una mezz'ora di pausa, visto che è entrato dopo, va concessa anche a Dybala, comunque imprescindibile. Ed ecco il motivo di una cosa che non accadeva da quasi 5 anni - da marzo 2011: a Bologna la Juve ha terminato la partita senza fare un tiro in porta.
Nel 4-4-2 che Allegri sembra voler impiegare contro Guardiola, si spera di recuperare Khedira e Mandzukic che darebbero altro spessore rispetto a Sturaro e Zaza. E poi torna la questione Pogba. Dietro le punte dà il meglio, spostato largo a sinistra dimostra di sentirsi meno a suo agio (ma nei big match non stecca quasi mai). Questi sono i dubbi che si porta dietro Allegri. Senza dimenticare che, anche se è suonato il campanello d'allarme, dall'altra parte non stanno meglio e la miglior Juve può vendere cara la pelle. Anche contro il Bayern Monaco.