Tavecchio: "Conte via dopo Europeo"

Il presidente Figc: "Il ct sente il richiamo del campo. In futuro gli allenatori dovranno lasciare un patrimonio federale". Abodi: "Conte era una scelta a tempo, si sapeva. Il prossimo ct durerà 10 anni"

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"Antonio Conte mi ha comunicato che al termine del campionato Europeo la sua esperienza in Nazionale finirà. Sente il richiamo del campo, la quotidianità dell'allenamento e questo è comprensibile". Con queste parole il presidente della Figc Carlo Tavecchio, poco prima dell'inizio del consiglio federale in calendario oggi nella sede federale in via Allegri a Roma, ha comunicato ufficialmente l'addio del ct all'Italia dopo Francia 2016.

"Abbiamo puntato sempre su Conte, ci sentiamo quasi quotidianamente" ha continuato Tavecchio. "Faremo le valutazioni con serenità, ora è il momento di prendere atto e avere a che fare con una persona che ha contribuito a un forte recupero d'immagine della nostra Nazionale, con il suo impegno e il suo sacrificio. E io lo ringrazierò sempre per questo. I destini della vita cambiano". Antonio Conte "è un uomo del fare", ha quindi aggiunto il presidente federale, "è operativo. Gli manca la quotidianità, il profumo dell'erba. Non è questione di soldi, è questione di lavoro. Questo è quello che mi ha detto. La mattina si sveglia e gli manca il campo". Campo che, a metà luglio, ritroverà quotidianamente a Londra alla guida del Chelsea.

Prematuro parlare invece del prossimo ct, ma Tavecchio specifica: "Passi indietro? I miei collaboratori sono bravissimi, mi dicono di non dire più niente. Quando dicevo che bisognava fare la cantera con un dominus, da portare avanti e creare la scuola come in passato, venivo criticato perché venivamo appiattiti in una scuola interna e ci voleva il grande leader. Ora che il grande leader lo abbiamo trovato, torna il problema della cantera. Credo che faremo tutti i passi seri, perche' l'interesse superiore non e' quello di Tavecchio, di Conte o di altri nomi che circolano. L'interesse principale e' della Nazionale". Per questo, ha chiuso il numero uno della Figc, la partita con la Lega Serie A per gli stage "non è ancora finita. Tutti noi ci aspettavamo di più dalla Lega, stiamo lavorando per vedere di fare qualcosa che possa forse darci una mano per presentare la nostra squadra all'altezza e capace di fare ovunque bella figura".

L'addio di Conte, seppure non sorprendente, ha lasciato un po' di amaro in bocca in casa Italia. Ed è lo stesso Tavecchio a spiegare, con parole non maliziose, che la prossima figura dovrà essere innanzitutto meno costosa e, inoltre, capace di lasciare un'eredità. "La scelta sarà seria e commisurata ai tempi che stanno cambiando, ai risparmi necessari e non per togliere prestigio alla Nazionale, ma la scelta sarà di minor costo".

Sul taccuino una lunga lista di nomi, Tavecchio spiega: "Valuteremo chi si offrirà e darà la disponibilità, non importa se oggi è ancora sotto contratto. Le nostre possibilità economiche saranno discrete, non stiamo parlando di pizza e fichi". "Certo - ha concluso - dovremmo impostare un altro tipo di ragionamento anche dal punto di vista della prestazione del ct. In futuro i tecnici che si occuperanno di Nazionale devono lasciare tracce e fare patrimonio federale per chi arriverà. Inutile fare una cantera con soggetti importanti che lasciano zero tracce del passato e poi vanno in club professionistici più importanti. Parliamo di forme di inquadramento che mettano al centro la Federazione rispetto al singolo".

E adesso, non oggi ma prestissimo, la Federcalcio si pone il problema del nuovo ct, una scelta facile e difficile al tempo stesso. I candidati ci sono (da Donadoni a Capello, da Ranieri a Mancini a Ventura, tanto per fare i nomi che da tempo circolano attorno al Club Italia), ma ci sono da segnalare le parole del presidente della Lega di B, Andrea Abodi, che è anche consigliere federale molto vicino a Tavecchio. "La scelta di Conte -ha detto Abodi-, era una scelta a tempo e lo sapevamo. Ora pensiamo agli Europei e con tranquillità sceglieremo il nuovo ct col quale condividere un lungo progetto: il nuovo ct dovrà durare 10 anni".
Un po' com'era la tradizione azzurra: Valcareggi in carica per 8 anni dal 1966 al '74, Bearzot per 12 anni dal '74 all'86. Poi ci sono stati i 5 anni di Vicini (1986-1991) e Sacchi (1991-1996). Due anni Cesare Maldini, fino al 98, due anni Zoff fino al 2000, quindi le 4 stagioni del Trap 2000-2004, il biennio mondiale di Lippi col trionfo 2006, 2 stagioni di Donadoni fino al '2008, il ritorno di Lippi 2 anni, le 4 stagioni di Prandelli e le due stagioni di Conte.

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