Ventura: "Andremo al Mondiale"

Il ct: "Qualunque cosa per agguantare la qualificazione. Il Paese è con noi". Venduti 65mila biglietti per San Siro

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E' cominciato il countdown per la doppia sfida che vale Russia 2018 contro la Svezia. Gian Piero Ventura carica la squadra. "Dobbiamo fare qualunque cosa per agguantare la qualificazione - le parole del ct in conferenza - La sconfitta con la Spagna ha minato alcune certezze ma non la nostra convinzione: andremo al Mondiale. Il Paese è con noi". Sulla rivale: "E' squadra organizzata e fisica, concettualmente è la stessa dell'Europeo, è il loro Dna".

La sfida con la Svezia è la classica da dentro o fuori, l'incrocio più importante della carriera di Ventura. "È un momento importante, per me in assoluto e per la mia storia. Ma anche per i giocatori: alcuni possono iniziare un ciclo e altri finirlo. È importante per tutti, poi tutto il resto è figlio del nostro lavoro. C'è determinazione, e anche la convinzione di poter fare bene, dovuta alla grande disponibilità e voglia dei calciatori, tutti compresi. E poi l'affetto dei tifosi: li ringrazio, l'Italia risponde al momento di bisogno".

Nell'elenco dei 27 convocati c'è Jorginho oltre al ritorno di Zaza. "Avere due match in 72 h spiega il perché siamo in 27. Ci sono diffidati, potrebbero esserci infortuni. Nulla va lasciato al caso - le parole del commissario tecnico - Jorginho non veniva convocato perché ci schieravamo in modo incompatibile alle sue caratteristiche. Nella sua convocazione non c'è nulla di politico. Zaza ha avuto un percorso: l'abbiamo recuperato quando era ai margini in Inghilterra, ora sta facendo bene in Spagna. Credo che questi passaggi abbiano contribuito a una sua ulteriore maturazione, penso che sia un giocatore migliore rispetto all'Europeo, a livello mentale".
Il ct ha un suo sogno. "In questo momento non dobbiamo sognare, ma preparare la partita con lucidità e determinazione. Poi ho un sogno, quello di allenare la squadra per venti giorni. Per far sì che succeda dobbiamo andare ai Mondiali".
Oggi il pranzo con Tavecchio. “Non ho mai preso in considerazione l'idea di non andare ai Mondiali. Io non ho mai avuto neanche la sensazione di essere lontano dalla Federazione, la ringrazio perché in questi miei due anni mi sono stati vicini, non posso che ringraziarli. È evidente che abbiamo l'obiettivo da centrare, una volta fatto penso che ci siano i presupposti per fare qualcosa di più importante. Io non penso a non andare ai Mondiali, ma agli stage, alla Russia, ora soprattutto alla Svezia”.

La Svezia rispetto a Euro 2016 non ha più Ibra e a livello di esperienza è inferiore agli Azzurri. "L'esperienza conta. Abbiamo fatto esordire tanti giocatori, ma in due partite come queste l'esperienza incide. Le due partite in 72 ore spiegano anche come mai siamo in 27. A parte gli acciaccati, abbiamo quattro diffidati e dobbiamo essere pronti. Abbiamo 72 per andare ai Mondiali, ci andiamo con questo gruppo”.
Sul possibile ritorno al 3-5-2 e sulle condizioni di Immobile e Belotti. "Il modulo è secondario, conta come giochiamo a livello di approccio e motivazione. Loro sono reduci da due infortuni, uno più grave, mentre Immobile per fortuna ieri non ha giocato. Sono cose che fanno parte del nostro lavoro, però è una partita troppo delicata per porsi questi problemi".

Dunque: Coverciano-Stoccolma-Coverciano-Milano (San Siro)-Russia. Nel viaggio azzurro verso i Mondiali, quattro tappe sono sicure (la prima di Coverciano è cominciata ieri sera), la quinta è l'obiettivo minino/massimo di questo scorcio d'autunno che è pieno di speranza, ansia e di un "impossibile" flop già etichettato (Tavecchio) come l'apocalisse. Da evitare. La quarta è quella che ci sarà, appunto, a San Siro ed è già annunciato l'esaurito: 65mila i biglietti venduti fin qui, a una settimana dai 90 minuti decisivi di Italia-Svezia, gara di ritorno.

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