Inter: quanto manca Medel,  Miranda a metà campo, Palacio da rilanciare

Idee e alternative di Pioli per uscire dall'ingorgo in cui la squadra si è smarrita, compresa la difesa a tre (o a cinque, meglio)

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Suning chiede (pretende) che da qui alla chiusura del girone di andata l'Inter racimoli quattro vittorie in quattro gare. Minimo da dire: esagerati nel pretendere l'impresa da una squadra che in 15 gare di campionato ne ha vinte 6 (per inciso: 3 nelle ultime 10). Pioli chiede ai suoi grinta, concentraznone e quant'altro, per superare le angosce di 4 partite con 10 gol subiti e l'avventuroso 4-2 sulla Fiorentina che dissolve la peggiore delle sensazioni.
A Pioli, nel contempo, si chiede dai cambiare qualcosa perché l'Inter da Mancini a De Boer al nuovo corso non ha cambiato -radicalmente- niente. E allora dai si dice e dai lavori in corso alla Pinetina spuntano varie ipotesi che qui proviamo a riassumere.

1 - L'assenza di Medel pesa oltre ogni amara ipotesi. Chi pensava di poterla scansare con la buona volontà di gruppo, ha sbagliato. Medel è uscito alla mezz'ora del derby, sullo 0-0 e senza l'idea di un tiro in porta milanista, e in 330 minuti senza di lui la difesa interista è rimasta in balia di ogni onda d'urto avversaria. Medel a centrocampo è necessario, Medel posizionato in difesa (idea di Pioli al debutto nel derby) si era rivelato prezioso.

2 - Miranda a guardia della difesa è uno dei punti fermi dell'Inter dal luglio 2015. Ma anche il brasiliano, senza schermi protettivi, finisce per dare il peggio di sé. Nè la compagnia di Murillo o di Ranocchia gli giova: più meno, i due commettono errori in ogni partita, e comunque è davanti alla difesa che non ci sono ripari. L'idea che qualcuno abbozza è che Pioli possa spostare Miranda nel ruolo di Medel davanti alla difesa, con Murillo e Ranocchia centrali. O anche: la difesa a tre, con due esterni (Ansaldi e D'Ambrosio) più difensivi che offensivi.

3 - Kondogbia bocciato, Brozovic necessario, Joao Mario da rilanciare e Felipe Melo -se è il caso- da riciclare. A metà campo, i cattivi pensieri non mancano, ma qualche soluzione alternativa va pensata, compreso Candreva nei panni di interno.

4 - La corsa al gol di Icardi (quota 12) rimane sempre quel tipo di coperta corta. Se non segna lui, si fa fatica, e quando non segna Icardi è troppo solo, a volte irritante e difende pochi palloni nell'area avversaria. Le soluzioni? Avanzare Perisic, in una sorta di 3-5-2 o 4-4-2. Oppure rilanciare Palacio del quale si perdono regolarmente le tracce, salvo poi pensare a lui per un'idea di gioco in zona-gol che l'argentino, come pochi, sa elaborare. Peccato che sia al tramonto della carriera.

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