Inter e Milan. domenica bestiale

I nerazzurri dicono addio alla Champions: ora devono blindare il quarto posto. Rossoneri che puntano tutto sulla finale di Coppa Italia

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Un'altra giornata da incubo per la Milano calcistica. Inter e Milan in ginocchio. All'Olimpico i nerazzurri cadono malamente sotto i colpi della Lazio rimediando la quinta sconfitta su nove gare in trasferta nel girone di ritorno e gettando via le ultime, pochissime speranze di terzo posto. Ora non resta che salvare la quarta piazza. I rossoneri evitano la clamorosa sconfitta contro il Frosinone ma non i fischi di San Siro. E l'Europa se ne va.

"Malissimo i primi venti minuti, i peggiori di sempre. Ci serve più qualità". Parole dure quelle pronunciate a fine partita da Mancini, che, soltanto alla vigilia aveva parlato di "ottima stagione per l'Inter". Lo penserà ancora? La bella e convincente prestazione contro il Napoli a San Siro aveva riacceso le speranze per il terzo posto e quindi per i preliminari di Champions League. Già sbiadite qualche giorno dopo con la sconfitta di Marassi contro il Genoa e definitivamente cancellate con l'ennesima battuta d'arresto lontano da casa: nel girone di ritorno la squadra nerazzurra ha conquistato i tre punti soltanto contro il Frosinone (1-0), rimediando cinque sconfitte (Milan, Fiorentina, Juve, Genoa e appunto Lazio) e tre pareggi (Atalanta, Verona e Roma). Troppo poco, pochissimo per una squadra che vuole tornare a lottare per il vertice. Un brutto stop, quello dell'Olimpico, ma anche una fotografia emblematica dell'Inter di quest'anno: incostante e mai uguale a sè stessa. Improbabili gli errori di una difesa che nella prima parte della stagione aveva regalato prestazioni positive: in otto delle ultime nove trasferte l'Inter ha subito almeno un gol (Frosinone escluso). Da film dell'orrore la serata della coppia centrale Miranda-Murillo che fino a qualche tempo fa sembrava aver dato stabilità al reparto arretrato. Ma se la difesa fa acqua, l'attacco è altrettanto preoccupante. "Abbiamo difficoltà enormi a fare gol", ha ammesso Mancini, che cambia le pedine ma non riesce a trovare l'assetto giusto e definitivo là davanti.

Brutta Inter, brutto Milan, che evita sì un'incredibile sconfitta interna contro il Frosinone ma non la contestazione dei suoi tifosi. Un altro ko che fa seguito alla disfatta di Verona e al pareggio senza reti di San Siro contro il Carpi: nelle ultime nove partite di campionato i rossoneri hanno vinto in una sola occasione - a Genova contro la Sampdoria - collezionando quattro sconfitte (Sassuolo, Atalanta, Juve, Verona) e altrettanti pareggi (Chievo, Lazio, Carpi e Frosinone). Arrivato in panchina con entusiasmo e con le sue convinzioni tattiche (l'utilizzo del trequartista dietro le due punte), Brocchi ha visto crollare nel giro di poco quel progetto di ricostruzione che aveva in mente per il dopo Mihajlovic. E a questo punto l'Europa è davvero lontanissima: ora non resta che la finale di Coppa Italia contro la Juve del 21 maggio. Al momento, per un Milan così, un miraggio.

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