Infantino coccola Buffon: "Se smette lo porto alla Fifa"

"Italia fuori dai Mondiali? Volevo dare la Coppa a Gigi"

  • A
  • A
  • A

"Se smette di giocare vado di persona a prenderlo e lo porto alla Fifa", così Gianni Infantino coccola Gigi Buffon e gli offre un posto da dirigente. Il presidente della Fifa, in un'intervista a La Gazzetta dello Sport, è anche tornato sull'eliminazione dell'Italia dai prossimo Mondiali: "Sono triste, mi viene quasi da piangere. Il primo da presidente Fifa e l'Italia non c'è... Credo sia una tristezza collettiva. Parliamo di una squadra di grande tradizione, che in questi eventi dà il meglio. Ma chi è in Russia s'è meritato la qualificazione, e comunque l'Italia è rimasta fuori con un presidente italiano: serve altro per dire che tutto è stato onesto e pulito? Peccato, mi sarebbe piaciuto consegnare la Coppa a Gigi Buffon".

Infantino ha anche annunciato l'arrivo di regole nuove per il mercato: "Sono già al lavoro, ho presentato un piano con undici proposte al comitato stakeholder. Quello che vedo non mi piace. Nel 2017 i trasferimenti internazionali hanno raggiunto i 6,4 miliardi di dollari, le commissioni per gli agenti il mezzo miliardo, mentre per la formazione ci sono soltanto 60 milioni. Soldi, questi, che andrebbero ai piccoli club".

Gli investimenti sui giovani sono in diminuzione: "Servono regole di trasparenza inderogabili per gli agenti. Regole sui trasferimenti, anche per l'immagine del calcio: non è bello che il mondo veda circolare sei miliardi e poi, se le autorità giudiziarie intervengono, si scoprono nero e illegalità. Riduzione della finestra di mercato estiva: troppo lunga, i campionati devono cominciare con squadre già fatte. Riduzione del numero di trasferimenti a gennaio: era il mercato di riparazione, non si può rifare la squadra. Non mi piace un giocatore che fa il girone di andata con un club e quello di ritorno con un altro. Non è nostalgia, le regole cambiano, ma vorrei recuperare i valori che hanno reso grande il calcio. E ancora: riduzione dei prestiti, più fondi per la formazione, rose con massimo 25 elementi. I migliori devono giocare, non fare la panchina negli stessi grandi club. Se sono regole per tutti, non sono discriminatorie. Gli americani hanno il sistema più regolamentato al mondo, eppure sono quelli che guadagnano di più: hanno capito che al movimento serve una competizione equilibrata per crescere. Gli agenti? A volte certe cifre sembrano ben altro che commissioni. Gli stessi agenti, quelli seri, ci chiedono regole. Soltanto nel calcio chiunque può improvvisarsi agente. Credo che per quest'anno le date di mercato saranno le stesse, ma entro fine 2018 vorrei il nuovo set di regole. Vorrei un sistema a prova di critiche".

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti