Italia, esonerato Ventura

La riunione in Federcalcio è durata due ore. Tavecchio: "Indisponibile alle dimissioni". Si andrà al Consiglio federale. I colloqui col prossimo ct continuano

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Il Giorno del Giudizio è durato due ore, dalle 16 alle 18. Senza terremoti politici: Il presidente Tavecchio rimane al suo posto di presidente. Con l'atteso addio al ct Ventura, che chiude qui la sua avventura azzurra. L'annuncio ufficiale è arrivato alle 18,20. E la rincorsa ad Ancelotti, candidato numero uno a occupare la panchina da ct. Non è il tempo di ribaltoni federali, con le Leghe commissariate e un 2018 senza Mondiale.

E il calcio italiano si aggiorna. Tavecchio ha annunciato che lunedì prossimo 20 novembre riunirà il Consiglio federale, ovvero l'intero governo del calcio (quello di oggi non era un Cf, bensì un vertice istituzionale) per proporre la candidatura di un nuovo commissario tecnico. Che sarà, appunto, Carlo Ancelotti. Nella sua breve dichiarazione, il presidente federale ha spiegato: "Stamattina ho parlato con Ventura e gli ho comunicato che non c'è più necessità dei suoi servizi. Non è più l'allenatore della Nazionale. Abbiano pensato a orizzonti con allenatori importanti e vedremo di portarli a termine. Ho convocato per lunedì un Consiglio federale nel corso del quale esporrò le linee tecniche e organizzative per l'immediato futuro".

La Federcalcio ha diffuso ora un comunicato sull'esonero di Gian Piero Ventura e sull'esito dell' incontro di oggi. "Nel corso della riunione convocata dal presidente della Figc Carlo Tavecchio - è scritto nella nota - alla quale hanno preso parte i presidenti delle componenti federali Gravina, Nicchi, Sibilia, Tommasi e Ulivieri è stato avviato un confronto a seguito della mancata qualificazione della Nazionale ai Mondiali di Russia 2018. Come primo punto all'ordine del giorno, Tavecchio ha comunicato la scelta sulla guida tecnica azzurra e, a far data da oggi Gian Piero Ventura non è più il commissario tecnico della Nazionale. Il presidente federale ha informato altresì i rappresentanti delle componenti, che ne hanno preso atto, della sua indisponibilità a rimettere il mandato per assumersi la responsabilità di sottoporre al Consiglio federale di prossima convocazione una serie di proposte sulle quali i consiglieri saranno chiamati ad esprimersi".

E alle 18,20, con un comunicato ufficiale, la Federcalcio ha annunciato l'esonero di Gian Piero Ventura. Esonero, non dimissioni. Ventura era stato nominato ct della Nazionale il 7 luglio 2016.

Dure ore. Tanto è durata la riunione in Federcalcio, sciolta alle 18. La sintesi è quella emersa nel corso della giornata. Ovvero: Tavecchio resta al suo posto di presidente, non ha rassegnato le dimissioni (Malagò ieri le aveva invocate), ha incassato la fiducia dei presidenti di Settore (Leghe, arbitri e calciatori) che temevamo il "vuoto di potere". E ha messo in moto la procedura per sancire l'addio a Gian Piero Ventura e la marcia di avvicinamento al prossimo ct, Carlo Ancelotti.

Incassata la fiducia preventiva, Tavecchio ha parlato nella sala riunioni. E Damiano Tommasi (Aic), uscendo alle 17,30 ha spiegato: "Tavecchio non si dimette". Non che le dimissioni del presidente fossero state messe in preventivo, e questo è il senso della posizione del numero uno della Federcalcio che intende portare avanti il suo progetto, il suo programma per tutto il calcio, non solo della Nazionale.

Prima di varcare la soglia della sala riunioni, le parole dei protagonisti. Indirizzate, tutte, verso la "non sfiducia" a Carlo Tavecchio. Renzo Ulivieri, (Allenatori: "La fiducia a Tavecchio? Ho fiducia nel programma. Ora parliamo per capire la situazione". Nicchi (Arbitri): "Noi arbitri al Mondiale di Russia ci saremo. Tavecchio? Noi siamo abituati a distribuire cartellini rossi e gialli. Ma prima vogliamo parlare e capire". Gravina (Lega Pro): "Tavecchio? Toca a lui decidere. Io dico che un vuoto di potere, fra l'altro Tavecchio è anche commissario della Lega di A, sarebbe gravissimo in questo momento".

Appuntamento per le ore 16. Si comincia. Non ci sarà Ventura, il ct (quasi ex) è rimasto a casa sua. Tocca al dg della Federcalcio, Michele Uva, chiudere il rapporto di lavoro col tecnico, la scelta fra esonero e dimissioni: comunque sia, Ventura non si è dimesso. Poi, la relazione di Carlo Tavecchio che farà il punto sulla situazione tecnica venutasi a creare nella Nazionale, affrontando anche la questione-Ancelotti. Non si prevedono, al momento, palesi mozioni di sfiducia nei confronti del presidente federale, la cui posizione è stata messa in discussione dal vertice dello sport italiano.

"Cosa mi aspetto dal vertice in Figc? Vediamo, aspettiamo. Non ho niente da dire. Io comunque continuo a parlare con tutti, fa parte del mio stile e della mia educazione". Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a margine di un evento al Salone d'onore. Ieri il numero uno del Comitato olimpico nazionale aveva consigliato a Carlo Tavecchio di rassegnare le dimissioni a seguito della debacle degli Azzurri contro la Svezia.

Forte dell'appoggio del presidente della Fifa Infantino ("è aperto e innovativo") e del sostegno di alcuni grandi club della Serie A (non scordiamo che è commissario della Lega di A, carica fondamentale in questo momento) Carlo Tavecchio intende rimanere in sella e programma la rivoluzione azzurra. Ancelotti ct è la carta fondamentale del suo progetto. Capire se può bastare per tenersi stretto il consenso che Malagò ha messo a dura prova è da capire. C'è chi spinge per cambiare, magari non dall'oggi al domani. Il nome del successore di Tavecchio è quello di Cosimo Sibilia, 58 anni, vicepresidente della Figc e a capo della Lega Dilettanti (come lo era Tavecchio).

A pagare, è scontato, il ct Gian Piero Ventura, che però alle dimissioni pensa e non vuole rinunciare a ciò che resta del contratto fino a giugno 2018 (700-800 mila euro). I due anni aggiunti di contratto fino al 30 giugno 2020, sanciti la scorsa estate, facevano parte di un patto con una condizione inderogabile: partecipare ai Mondiali di Russia. Non sono arrivati, quel contratto aggiunto non vale.

Ancelotti è il primo nome per ricostruire la Nazionale, con il doppio obiettivo Euro 2020 e Mondiale 2022. Nelle ultime ore c'è stata una apertura dell'ex tecnico del Bayern, l'unico libero tra i big subito circolati dopo il triplice fischio di Lahoz (Conte, Mancini e Allegri gli altri papabili, tutti sotto contratto almeno fino alla prossima estate). L'ingaggio di Carletto, si sa, è fuori dal tetto di stipendi della Federcalcio. La Nazionale, però, ha un fascino tutto suo. Si parla anche di Paolo Maldini al suo fianco, in quale ruolo è da capire.

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