Ferron a 4-4-2: "Italia, hai i portieri migliori. Donnarumma favoloso, Meret tecnicamente è superiore"

Il preparatore dei portieri della Nazionale Under 17: "Allenarsi all'ombra di Buffon è un bene. Spero Scuffet torni titolare"

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Scuffet, Meret, Donnarumma. Passano, anzi, sono passati, tutti da lui, da Fabrizio Ferron. Lo ricordate? L'ex portiere di Atalanta, Samp e Verona ma anche dell'Inter (era tra i pali quando Cassano si inventò quel favoloso gol al San Nicola contro i nerazzurri) da anni è il preparatore dei portieri delle Nazionali giovanili italiane. Ora, in particolare, si occupa degli estremi difensori dell'Italia Under 17. Una Nazionale allenata da Emiliano Bigica che ha da poco staccato il pass per volare agli Europei di categoria (in Croazia, 3-19 maggio).

Ha visto tutti i più forti giovani portieri italiani degli ultimi anni. Ferron non si stupisce che ora, in Nazionale, ci siano già sia Gigio Donnarumma che Alex Meret. Lo ha spiegato bene a SportMediaset.it durante 4-4-2: "Mi sembra ieri quando li allenavo nelle Nazionali giovanili e invece sono già lì. Ma non mi stupisco, è stato facile allenare questi ragazzi. E sapete perché? Oltre ad avere delle qualità fuori dalla norma, sono dei ragazzi serissimi. Dimenticate i luoghi comuni sul binomio gioventù-immaturità: tenete presente che Meret, classe '97, lo chiamavo già 'vecchietto' qualche anno fa". Proprio così. E in effetti basta fare un salto all'indietro per ricordarsi di quando, nel 2013, Meret (che aveva 16 anni) a Coverciano veniva messo tra i pali per volare sui tiri dei vari Pirlo, Diamanti e compagnia.

Pochi, più di Ferron, hanno il quadro della situazione sullo stato dei numeri 1 italiani. Con tanto di analisi sorprendenti delle caratteristiche: "Il punto di forza di Donnarumma è senza dubbio la sua velocità ad andare a terra nonostante sia un gigante. E poi come affronta le partite: ha una personalità tale che gli permette di farsi scivolare tutto. Dimentica immediatamente quello che succede in campo, e questa è una grande qualità per un portiere". Poi la sorpresa: "Meret tecnicamente forse è più completo, anche per un discorso di conformazione fisica. Tutti e due invece affrontano le gare con la massima serenità e questo aiuta molto in questo ruolo".

Chi sembrava avere un futuro luminoso e sembra essersi un po' arenato è Scuffet, ma Ferron spiega: "Ha meno qualità tecniche rispetto a Donnarumma e Meret, ma anche lui regge benissimo la pressione delle partite. Ora sta giocando meno, ma spero che possa tornare titolare perché lo ritengo un ottimo portiere".

Intanto a Coverciano ci sono Donnarumma e Meret, all'ombra di Buffon. Una presenza che non può far altro che far maturare questi giovani fenomeni: "Faccio un paragone con gli altri sport: lo sci in Italia è esploso grazie a Tomba. Dopo di lui tutti i bambini volevano sciare. Nel calcio è uguale, avere un portiere come Buffon come esempio è un apripista per questi ragazzi che vogliono emularlo: una figura così aiuta tantissimo i giovani. Se ti alleni con Buffon capisci perché gioca ancora titolare a 40 anni".

Pare che sia lo stesso Buffon a studiare via video le nuove generazioni di portieri. Ferron ci aiuta a comprendere l'evoluzione del ruolo: "Tutte le squadre ormai giocano con la difesa alta e il portiere deve accorciare la distanza stando alto. Prima potevi prendere la palla con le mani nel retropassaggio, ora devi fare quello che fa un difensore. Ma loro sono cresciuti così quindi non è un grande problema per i giovani portieri di oggi quello di saper giocare con i piedi. Però è sempre difficile fare paragoni, prima era un altro calcio. È cambiato il modo di pensare il calcio, prima si puntava più sulla tecnica e c'era meno esasperazione fisica".

Nei suoi viaggi in Europa con l'Under 17 Ferron ha avuto modo di confrontare il patrimonio di numeri 1 italiani con quelli stranieri: "Non invidio nessun altra nazione, sono sincero. In Italia abbiamo un livello molto alto rispetto all'estero. Fuori dall'Italia trovi il portiere bravo ma vedere tanti portieri che sono arrivati in prima squadra non l'ho visto in altri paesi: abbiamo una qualità superiore. E abbiamo già altri giovani ragazzi che sono sulla giusta strada per arrivare in alto”.

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