'Dimmi chi era Recoba': Enzo Palladini ci racconta chi è stato il Chino

Indolenza e classe, improvvisazione e magia: l'unicità dell'uruguagio dell'Inter

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Una meravigliosa promessa mai pienamente mantenuta ma sempre rinnovata. Questo è stato il Chino per i 'recobiani', adepti di religione laica per inconsolabili romantici. Insofferenti alle regole, amanti dell'improvvisazione, cultori della recita a soggetto. Recoba era un tutto che non era mai abbastanza, una speranza mai fine a se stessa, un'emozione mai piena, non colta. Dove finiva l'ordinario, iniziava il Chino.

Più forte della sua indolenza, più rapido della sua pigrizia, più preciso della sua approssimazione. L'attesa del piacere, l'illusione della sua realizzazione. Recoba si allenava poco ma bruciava l'avversario con strappi da velocista puro. Recoba non aveva muscoli scolpiti ma atterrarlo era un'impresa. Recoba aveva un piede sinistro che ti incantava! Per sempre! Raffinato, potente, irriverente!

Il Chino non è stato il migliore. Il Chino sarebbe potuto esserlo, ma non gli è mai interessato diventarlo. Il suo calcio era un gioco: limite e grandezza di un artista che non avrebbe potuto trovare dimora se non nell'Inter morattiana. E lì, infatti, l'ha trovata: il perché ce lo spiega il bel libro di Enzo Palladini, col suo fluire ricco di aneddoti e ricordi, pagine di vita e di calcio vissute in prima persona e raccontate con la passione di chi ama il calcio e la competenza del vero cronista.

Un libro non per nostalgici, il suo. O forse giusto un tantino. Ma un racconto, soprattutto, per chi quegli anni non li ha vissuti, quelle giocate non le ha viste e quel giocatore unico nel suo genere non ha ammirato. Da leggere per capire che il calcio non è solo corsa, muscoli e tattica. Perché il calcio è stato anche il Chino Recoba.


Titolo: Dimmi chi era Recoba
Autore: Enzo Palladini
Edizioni InContropiede, Collana Sudamericana
Acquistabile online sul sito www.incontropiede.it
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