The Guardian, Pisacane calciatore del 2016

Il riconoscimento per la battaglia contro una malattia rara

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La sua è la classica storia da copertina per la voglia di non mollare, la determinazione feroce nella battaglia contro una malattia rara, la sindrome di Guillain-Barrè . Ma Fabio Pisacane premiato dal quotidiano inglese 'The Guardian' come calciatore dell'anno è un ragazzo semplice e racconta: "Devo dire onestamente che non ho fatto niente per diventare un esempio. Non fa parte del mio modo d'essere".

"Penso di avere un po' di umiltà - spiega Pisacane - e questa umiltà non mi fa pensare che gli altri possano considerarmi un esempio. Dico sempre che la malattia non era venuta per uccidermi. Se fosse stato così, non sarei qui a parlarne invece credo che alla fine sia arrivata per darmi qualcosa di positivo".

Ma a leggere la motivazione del quotidiano britannico si capisce che la sua è stata una battaglia lunga e straordinaria fino all'esordio nella massima serie a 30 anni il 18 settembre contro l'Atalanta. Il premio arriva 'per essere riuscito ad approdare in Serie A nonostante una malattia che l'aveva costretto a trascorrere tre mesi e mezzo in ospedale, con 20 giorni di coma e la paralisi alle braccia'. È la prima volta che viene istituito questo premio che ogni anno verrà consegnato a un giocatore che ha fatto qualcosa di davvero notevole non solo nel superare le avversità ma anche per aver aiutato gli altri diventando un esempio con il suo comportamento e la sua onestà.

The Guardian sottolinea anche il suo grande coraggio per aver denunciato di essere stato contattato dai boss della Camorra ai tempi del Lumezzane. Pisacane rifiutò un'offerta da 50mila euro per truccare un match e fu nominato ambasciatore del calcio dall'allora presidente Fifa Sepp Blatter.

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