Napoli, Atalanta piegata in rimonta

Al San Paolo la squadra di Sarri va sotto, ma poi vince in rimonta. Inutile la rete di Cristante

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Prima col brivido per il Napoli al San Paolo. La squadra di Sarri batte 3-1 l'Atalanta in rimonta e tiene il passo delle prime della classe. Vittoria sudata per gli azzurri che nel primo tempo soffrono e vanno sotto, ma poi si svegliano nella ripresa e riprendono in mano il match. Al 16' Cristante sblocca la gara, poi Zielinski pareggia i conti al 56' con una perla all'incrocio. Al 61' Mertens segna le rete del vantaggio, poi Rog chiude i conti all'87'.

Il Napoli trema, ma passa. Al San Paolo Per 56' Sarri rivive l'incubo Atalanta della scorsa stagione, ma al triplice fischio tira un sospiro di sollievo e porta a casa tre punti sofferti e preziosi. Per tutto il primo tempo va in scena la solita partita tutta cuore e grinta della Dea, con i padroni di casa costretti a limitare i danni. Merito di un'organizzazione di gioco che proprio non va giù agli azzurri. Pressing alto, marcature a uomo, pochi spazi per le giocate e tanta fisicità. In tilt e soffocato, il Napoli soffre, arranca e sbuffa. L'Atalanta invece gioca a memoria e mostra il meglio del repertorio, alternando fase difensiva e ripartenze. Fino al gol del pari il Napoli sembra la brutta copia della squadra ammirata in Champions, poi una magia di Zielinski fa saltare il banco, minando le certezze nerazzurre e avviando la riscossa della banda di Sarri. Questione di qualità, certo. E anche di convinzione nei propri mezzi. Esattamente la differenza tra una big e le altre squadre. 

L'avvio del match è di studio. Come da copione, l'Atalanta ingaggia duelli a tutto campo, soffocando il palleggio azzurro e facendo densità in mezzo al campo e raddoppiando subito sulle corsie esterne. Ilicic pressa Jorghino e la squadra di Sarri fatica a ragionare e ad andare in verticale. Nello stretto il Napoli ha più qualità, ma la Dea gioca con grande agonismo, limitando i tempi per le giocate di Hamsik & Co. Mertens ci prova di sinistro, ma Berisha è attento. In fase di non possesso, l'Atalanta accorcia sui portatori e quando riparte si appoggia a Petagna, togliendo ritmo e fludità al fraseggio degli uomini di Sarri. Atteggiamento che paga al quarto d'ora, con Cristante che fa valere i suoi centimetri su calcio d'angolo portando la Dea in vantaggio. Sotto, poco lucido e imballato, il Napoli prova a scuotersi manovrando sulla sinistra, ma l'avvio dell'azione è lento e l'Atalanta ha tempo per chiudere bene tutti i varchi. Sui contrasti e i duelli la banda di Gasperini ha quasi sempre la meglio. E il Napoli, meno brillante di quello visto in Champions, soffre. Sugli esterni Hateboer e Gosens sono due stantuffi e sui cambi di gioco la Dea ha spazio. Ilicic impegna Reina da fuori, poi Maggio stoppa un sinistro a botta sicura di Toloi.

Nella ripresa De Roon entra subito al posto di Petagna e Ilicic va a fare la prima punta. Ma il tema tattico del match non cambia. In difficoltà e pressato in ogni zona del campo, il Napoli sbaglia molto e la Dea aggredisce, ripartendo in velocità. Ilicic sfiora il raddoppio, poi tocca a Masiello e Gosens smorzare i cross di Ghoulam. E così ci pensa Zielinski a scuotere la squadra con un missile dal limite che si infila all'incrocio dei pali. Agguantato il pareggio, gli uomini di Sarri prendono coraggio, alzano il baricentro e prendono in mano la partita. Allan entra al posto di Hamsik e il brasiliano avvia subito l'azione del raddoppio di Mertens, perfettamente servito da Insigne di testa. E' il gol che spezza le gambe all'Atalanta, abbassando l'intensità di gioco dei bergamaschi e aprendo gli spazi alle ripartenze e alla qualità del tridente azzurro. Nel finale Gasperini Cornelius per tentare l'assalto, ma è ancora il Napoli a rendersi pericoloso con Mertens e con Rog, che firma il tris in contropiede. Al San Paolo è festa grande. L'incubo Atalanta è svanito. 

Zielinski 7: il gol con cui pareggia i conti e riapre la partita è da manuale del calcio. Stop di petto a seguire e tracciante imparabile all'incrocio dei pali. Per conquistarsi una maglia da titolare però deve trovare più continuità di rendimento nel match.
Mertens 7: Toloi e Masiello gli stanno addosso e fatica a trovare spazio e giocate, poi si sveglia e torna sui suoi standard
Hamsik 5: serata storta. Tanti passaggi sbagliati e poco ritmo. Serve male i compagni e non riesce a fare la differenza in mezzo al campo
Cristante 6,5: segna di testa il gol che sblocca la partita e tiene impegnata la difesa con i suoi inserimenti, poi cala fisicamente e Gasperini lo cambia
Masiello e Toloi 7: a dispetto del risultato, la partita dei due centrali è impeccabile. Tante chiusure, duelli vinti e grande intesa
Gomez 6: si muove bene sul suo lato, coprendo anche quando serve. Mancano però i suoi spunti che a un certo punto del match avrebbero potuto fare la differenza

NAPOLI-ATALANTA 3-1
Napoli (4-3-3): Reina 6; Maggio 5,5, Albiol 6, Koulibaly 6, Ghoulam 6,5; Zielinski 7 (30' Rog 6,5), Jorginho 5,5 (21' st Diawara 6), Hamsik 5 (13' st Allan 6,5); Callejon 6, Mertens 7, Insigne 6,5.
A disp.:  Rafael, Sepe, Tonelli, Chiriches, Maksimovic, Mario Rui, Ounas, Giaccherini, Milik. All.: Sarri 6
Atalanta (3-4-2-1): Berisha 6; Toloi 7, Palomino 5,5, Masiello 7; Hateboer 6,5 (34' st Cornelius sv), Cristiante 6,5 (18' st Kurtic 5,5), Freuler 5,5, Gosens 6; Ilicic 5,5; Gomez 6, Petagna 6 (1' st De Roon 5,5).
A disp.: Gollini, Rossi, Caldara, Castagne, Haas, Mancini, Orsolini, Schmidt, Vido. All.: Gasperini 6
Arbitro: Di Bello 
Marcatori: 15' Cristante (A), 11' st Zielinski (N), 16' st Mertens (N), 42' st Rog (N)
Ammoniti: Koulibaly (N); Kurtic, De Roon (A)
Espulsi: -

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