Nazionale, Belotti: "Sentiamo un senso di precarietà. Io in una big? Solo se gioco"

L'attaccante del Torino: "Cerchiamo di superare la delusione rimanendo uniti". "Sul suo futuro: "Mi muovo solo per fare il titolare"

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Tra passato e presente, con la speranza di un bel futuro. Andrea Belotti ha parlato a Rai Sport del momento della Nazionale: "La gara contro la Svezia è stata una delusione per tutti. E Ventura non l'ho più sentito" ha detto l'attaccante. "Sentiamo un senso si precarietà attorno a noi e per questo cerchiamo di rimanere uniti per ripartire" ha spiegato. Sul suo futuro: "Io in una grande squadra? Mi muovo solo per fare il titolare".

E' una stagione complicata, quella del Gallo. Doveva essere quella della consacrazione e invece resterà nei suoi ricordi come quella del Mondiale sfumato e delle difficoltà in campionato, dovute ai due infortuni al ginocchio, a una condizione non ottimale e anche a un campionato, quello della sua squadra, il Torino, al di sotto delle aspettative. "In questa stagione ho avuto due infortuni che mi hanno condizionato il mio rendimento però adesso mi sento bene, e ci sono ancora tante partite" ha detto Belotti.

Il pensiero, intanto, va all'amichevole contro l'Inghilterra: "Giochiamo a Wembley: sappiamo tutti che stadio sia, sarà emozionante giocare in un impianto così bello, teatro di tante finali". Anche se, in realtà, le amichevoli di lusso contro Argentina e, appunto, Inghilterra, nascondono qualcosa di doloroso: "Sono due delle squadre più forti e lottano per vincere il Mondiale". Già, quel maledetto Mondiale: "Una delusione che abbiamo provato tutti. Ora cerchiamo di superarla rimanendo compatti e lavorando. Solo così si può uscirne. Ventura? Non l'ho più sentito". Andare avanti, non sembra facile in questo momento: "Intorno alla Nazionale c'è un senso di precarietà? Lo sentiamo e per questo cerchiamo di rimanere uniti per ripartire". 

Sul suo futuro e sulle voci di mercato: "Mi dicono che dovrei andare in una big che giochi le coppe, ma io valuto ciò che è giusto per me a 360 gradi. Non mi interessa passare a una grande squadra se poi magari non gioco o sto in panchina. Se mi muovo è per essere titolare".

Infine una considerazione sul suo ruolo: "Credo che l'attaccante oltre a far gol deve aiutare la squadra perché fare la fase offensiva e difendere tutti assieme. Credo che il mio atteggiamento faccia capire alla gente quanto io ci tenga a giocare".

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