Italia ai Mondiali: l'articolo 7 e il precedente della Jugoslavia

Il regolamento FIFA permetterebbe la sostituzione di una Nazionale in casi eccezionali. Di nazioni a rischio ce ne sono

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Tifosi azzurri aspettate a riorganizzare il prossimo giugno, grigliate e ritrovi di massa lasciateli in stand-by. Il campo ha decretato che l'Italia non parteciperà a Russia 2018, ma c'è un'ultima clamorosa quanto remota chance di partecipare al Mondiale: l'articolo 7 del regolamento FIFA. Se un'associazione si ritira o viene esclusa, per una guerra per esempio, la Federazione internazionale può sostituirla. L'Italia è la prima tra le escluse.

Di situazioni a rischio nelle nazioni qualificate al prossimo Mondiale ce ne sono e c'è anche un precedente storico che sostiene questa malaugurata, dal punto di vista civico, ipotesi. Nel 1992 la Jugoslavia fu esclusa dagli Europei per lo scoppio della guerra nei Balcani e al suo posto venne scelta la Danimarca, che si consacrò campione d'Europa poche settimane dopo.

Questo perché l'articolo 7 del regolamento FIFA recita: "Qualora un'associazione (delle 32 qualificate) si ritiri o sia esclusa dalla gara, il comitato organizzatore della FIFA deciderà sulla questione a propria discrezione e prenderà qualsiasi azione ritenuta necessaria. Il comitato organizzatore della FIFA può in particolare decidere di sostituire l'associazione in questione con un'altra associazione". La prima scelta sarebbe l'Italia, la migliore per ranking tra le escluse.

Una situazione remota, ma possibile seppur assurdo da augurare. L'unico motivo per cui la FIFA può decidere di escludere una nazionale è lo scoppio di guerre o questioni sociali nei Paesi in questione. Tra le trentadue qualificate ci sono scenari a rischio come in Corea del Sud, in Iran oppure in Nigeria, Arabia Saudita, Egitto e Senegal. Decisamente meglio saltarsi un Mondiale piuttosto che osservare altri scenari sanguinosi.

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