Nba, Belinelli trascina i 76ers

Spaventosa prova di LeBron James contro Milwaukee, gli Spurs battono Golden State. Miami ok dopo 2 supplementari

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Senza le sue stelle più luminose Golden State non riesce a segnare e cade a San Antonio (89-75). Nella notte Nba brilla invece LeBron James che trascina Cleveland con Milwaukee (124-117), mentre Indiana stende i Lakers (110-100). A est i Philadelphia Sixers di un ottimo Belinelli (21 punti) superano Charlotte (104-98) e Miami si impone su Denver dopo due overtime (149-141). Ok anche New York, Detroit e Brooklyn.

Great w! @sixers #trusttheprocess white man can jump!

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CHARLOTTE HORNETS - PHILADELPHIA SIXERS 94-108
C'è tanto Marco Belinelli nel successo di Philadelphia su Charlotte. In uscita dalla panchina la guardia di San Giovanni in Persiceto segna più di tutti gli altri subentranti messi insieme: in 24' di utilizzo sono 21 i punti (8/14 dal campo e 5/9 da tre) per Beli che propizia l'allungo decisivo dei suoi: nel conto, anche una spettacolare schiacciata. In casa Sixers assolutamente da segnalare anche la tripla doppia di Ben Simmons (11 punti, 12 rimbalzi, 15 assist) e l'ennesima prestazione granitica di Joel Embiid (25 punti e 19 rimbalzi). Il migliore di Charlotte è il solito Kemba Walker che, nonostante un pessimo 1/9 da tre, si regala 24 punti conditi da 8 rimbalzi e 6 assist.

GOLDEN STATE WARRIORS - SAN ANTONIO SPURS 75-89
Terza sconfitta in cinque partite per Golden State che proprio non riesce a sopperire alle pesantissime assenze delle sue stelle infortunate. Senza Curry, Thompson e Durant è ancora Quinn Cook il miglior marcatore (20 punti), ma è davvero troppo poco per i Warriors che in casa di San Antonio non riescono ad andare oltre i 75 punti. In queste condizioni non è troppo difficile per gli Spurs ottenere la quarta vittoria consecutiva che vale la quinta posizione a Ovest: ad eccezione di pochi minuti tra la fine del terzo periodo e l'inizio del quarto, gli uomini di Popovich sono sempre avanti nel punteggio trascinati da un LaMarcus Aldridge da 33 punti e 12 rimbalzi, bravo a suonare la carica per i suoi negli ultimi minuti quando i texani hanno piazzato l'allungo decisivo.

MILWAUKEE BUCKS - CLEVELAND CAVALIERS 117-124
Cleveland supera Milwaukee al termine di una giornata particolarmente concitata. Nel pomeriggio di ieri infatti, i Cavaliers avevano annunciato il momentaneo allontanamento di coach Tyronn Lue che si è preso una pausa a tempo indeterminato per curare i problemi di salute con i quali ha convissuto nelle ultime settimane. Già nella sfida con i Bucks in panchina è andato l'assistente allenatore Larry Drew che se festeggia il primo successo da head coach dei Cavs lo deve soprattutto a LeBron James: la stella di Cleveland ha praticamente vinto da sola mettendo a referto l'ennesima tripla doppia stagionale (40 punti, 12 rimbalzi e 10 assist). Nulla da fare per Milwaukee che esce sconfitta dalla Quicken Loans Arena nonostante i 37 (con 11 rimbalzi) di Antetokounmpo e i 30 di Middleton.


LOS ANGELES LAKERS - INDIANA PACERS 100-110
Indiana è sotto per due tempi con i Lakers, ma poi cambia passo e mette in cassaforte una vittoria importante che le consente di rimanere attaccata a Cleveland nella corsa al terzo posto della Eastern Conference. Ai gialloviola di Los Angeles non bastano tre giocatori oltre i 20 punti (Kuzma 27, Lopez 23, Randle 21) per espugnare Indianapolis: i Pacers si impongono grazie ai 21 di Turner e ai 20 di Olpadipo, ma sono da segnalare anche le prove di Young (18 punti), di Collison (15) e di Stephenson in uscita dalla panchina (16).

DENVER NUGGETS - MIAMI HEAT 141-149 (dopo due overtime)
La gara più emozionante della notte è quella che vede opposte Miami e Denver. Gli Heat vogliono un successo per migliorare il piazzamento in griglia playoff a Est, i Nuggets sono in bagarre per l'ultimo posto disponibile a Ovest e allora servono due tempi supplementari per decidere una sfida dalle mille emozioni. Il match winner è James Johnson che segna 13 dei suoi 31 punti (nel suo bottino anche 11 rimbalzi e 6 assist) nei 5' del secondo overtime e fa esplodere il pubblico di Miami. Denver va ko nonostante Chandler e Jokic gravitino intorno ai 30 punti: si complicano le cose in chiave postseason, ma tutto è ancora da decidere.

DETROIT PISTONS - SACRAMENTO KINGS 106-90
Detroit espugna senza particolari problemi il Golden 1 Center di Sacramento. Quasi mai in discussione la vittoria dei Pistons che si impongono con autorità sfoggiando un Blake Griffin tuttofare: l'ex Clippers segna 26 punti, ma con i suoi 9 rimbalzi e 7 assist non chiude troppo lontano dalla tripla doppia. Per i Kings in evidenza Buddy Hield (20 punti) e il rookie De'Aaron Fox (16 punti).

CHICAGO BULLS - NEW YORK KNICKS 92-110
Affermazione casalinga facile facile per New York. Chicago regge meno di due tempi al Madison Square Garden perchè già all'intervallo lungo i Knicks hanno scavato quel piccolo solco (+10 sul 47-37) che rimarrà costante nella terza frazione e diventerà più ampio nel finale. Tim Hardaway Jr. (22 punti) è il miglior marcatore dei padroni di casa, Cristiano Felicio (17 punti) è il top scorer dei Bulls.

MEMPHIS GRIZZLIES - BROOKLYN NETS 115-118
Brooklyn e Memphis non hanno assilli di classifica e al Barclays Center va in scena una gara divertente e ricca di emozioni e sorpassi. Alla fine la spuntano i Nets guidati dai 22 punti pro capite di Allen Crabbe e Caris LeVert. I Grizzlies (orfani di Marc Gasol) alzano bandiera bianca, ma con l'onore delle armi e a fine gara sono sette i giocatori in doppia cifra: a parte i 19 punti di Andrew Harrison, va segnalata la prova di JaMychal Green che ha aggiunto 16 rimbalzi ai suoi 14 punti.

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