Nba, si cambia: meno timeout per rendere la partite più fluide

Il commissioner Adam Silver annuncia le novità: si inizia il 17 ottobre e mercato chiuso in anticipo

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Dopo la riunione annuale con i proprietari delle 30 franchigie Nba a Las Vegas, dove si sta svolgendo la Summer League, il commissioner Adam Silver ha annunciato diverse novità che partiranno già con la nuova stagione 2017-18. Su tutte la riduzione del numero di timeout, da 18 a 14, per ridurre la durata delle gare, l'anticipo di 10 giorni della chiusura del mercato e l'inizio della regular season portato al 17 ottobre.

"La stagione inizierà il prossimo 17 ottobre", ha confermato Silver riguardo il via della regula season, oltre una settimana prima rispetto al passato per permettere di ridurre ulteriormente i cosiddetti "back-to-back" (giocare in sere consecutive) e situazioni come 3 partite in 5 o addirittura 4 giorni. Anticipata anche la chiusura del mercato degli scambi: non più il giovedì successivo all'All Star Weekend ma il giovedì di 10 giorni precedente la pausa per la partita delle stelle, per la precisione l'8 febbraio 2018. "Con questo cambiamento, le squadre potranno mettere a punto i propri roster prima della pausa per l'All Star Game, permettendo ai giocatori che cambiano squadra di poter prendere contatto con la nuova realtà prima dell'interruzione", fa sapere la Nba.

Per quanto riguarda i timeout, si passa da 18 a 14, con un massimo di due per squadra negli ultimi 3' di partita (da 3 a 2 timeout per squadra in ogni supplementare): le interruzioni saranno tutte da 75 secondi (non più pause da 60 0 90 secondi), più in ogni quarto ce ne saranno due obbligatorie, alla prima pausa del gioco sotto i 7' e i 3'. "Siamo contenti della lunghezza delle partite, ma riducendo i timeout vogliamo migliorare il ritmo e il flusso di gioco", ha sottolineato Adam Silver.

Infine il commissioner Nba ha escluso una modifica alle Conference e l'introduzione di nuove franchigie (Seattle? Las Vegas?): "Modificare le Conference vorrebbe dire aumentare ancora di più il numero dei viaggi, sarà qualcosa a cui ripensare magari in futuro. Come ho già inoltre sottolineato più volte, le riallocazioni o la nascita di nuove franchigie non sono argomenti all'ordine del giorno".

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