La notte Nba smentisce il fattore campo e consegna tre vittorie in trasferta, che portano le serie in gara al medesimo punteggio: 3-0. Successi per Cleveland a Boston e per Chicago a Milwaukee, ora a un passo dalle semifinali di conference, ma soprattutto per Golden State a New Orleans: ai Warriors serve un overtime per piegare i Pelicans, con uno Stephen Curry in stato di grazia da quaranta punti (di cui venti nell'ultimo quarto).
E' il solito Curry a far impazzire lo Smoothie King Center: Golden State sbanca New Orleans 119-123 e ora avrà a disposizione il primo match ball per chiudere la serie. Avvio equilibrato, con i Pelicans che prendono il largo nel secondo quarto e i Warriors che crollano nel terzo (chiuso a -20): nell'ultimo arriva però la reazione californiana. Curry trascina ed è decisivo: venti punti nel quarto quarto (su quaranta complessivi) propiziano la rimonta, completata a sei secondi dalla sirena (sul 108-105) con la tripla supersonica che demolisce i padroni di casa. Parità e overtime (aperto da un'altra tripla dell'mvp di serata), ma psicologicamente è una mazzata tremenda.
Tutto più semplice per LeBron James, al primo ritorno a Boston dopo la super prestazione del 2012: anche il 3-0 dei Cavs arriva a domicilio, sul parquet dei Celtics, dove il match si chiude sul 95-103. Il Prescelto chiude con 31 punti e 11 rimbalzi e ora, coadiuvato da un Kevin Love formato 23 punti, punta dritto dritto al 4-0 per terminare il capitolo biancoverde. Terza sconfitta dunque per il nostro Gigi Datome che riesce comunque a ritagliarsi nove minuti in campo, ma soprattutto a mettere a referto i suoi primi due punti nei playoff Nba. E scusate se è poco.
Se a Golden State era stato necessario un overtime, ai Bulls ne servono ben due per uscire vincenti da Milwaukee. Finisce 106-113 e anche in questo caso gli ospiti si portano sul 3-0, mettendo un piede e qualcosa di più nel prossimo turno. La copertina se la prende sicuramente Derrick Rose, finalmente tornato ai suoi strepitosi livelli: 34 punti e 48 minuti in campo, minutaggio record dal 24 novembre 2011. A dargli man forte ci ha pensato Jimmy Butler (24 punti): ora Chicago, con un Rose così, non può permettersi di sprecare il primo match ball.
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