Nba, da Bryant e Curry: il campionato è un fenomeno mondiale

La lettera di addio del campione dei Lakers rimane il pezzo pregiato della settimana

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Più che mai un fenomeno mondiale. Forse il campionato più internazionale. Non soltanto per i 100 giocatori che provengono fuori dagli Stati Uniti. La Nba rimane un torneo unico. Ecco perché la lettera di addio di Kobe Bryant rimane il pezzo pregiato della settimana, quello che tutti, anche chi mastica poco di pallacanestro, ha voluto leggere, magari percependo l'amore e la passione di un campione universale. Ecco perché tutti hanno gli occhi addosso a Steph Curry e ai suoi Golden State Warriors. I campioni in carica in grado di vincere 19 partite in fila da quando è iniziata la stagione, beneficiando del miglior giocatore in circolazione e non soltanto per gli oltre 31 punti che mette a referto ogni volta che scende in campo. Ecco perché la Nba mette a disposizione di tutti i tifosi un servizio (www.nba.com/leaguepass) che consente di non perdere neppure un canestro. D'altronde il fenomeno mondiale del momento che passa da Kobe fino a Curry, magari dimenticandosi, solo momentaneamente, di Lebron James colui designato a prendere l'eredità dei campioni del passato, ma che prima di tutto deve riuscire a portare Cleveland (prima a Est) sul tetto del mondo, battendo quelli che fino ad ora non conoscono la sconfitta.

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