Dopo ko consecutivi i Celtics rialzano la testa. Successi anche per Houston, Toronto e San Antonio.
Dopo 4 ko consecutivi Boston rialza la testa e batte a domicilio i Los Angeles Clippers (113-102). Vittorie convincenti anche per Toronto (108-93 sugli Hawks di Belinelli) e Houston (104-97 nel derby del Texas con Dallas). Il successo degli Spurs a Memphis (108-95) vale il sorpasso in classifica, al terzo posto della Western Conference, ai danni di Minnesota, stesa a Portland dai Trail Blazers (123-114).
La tripla doppia di Ben Simmons lancia Philadelphia con Chicago (115-101) mentre a Detroit non sono sufficienti i 30 punti e 24 rimbalzi di Drummond: Utah esulta all’overtime (98-95).
BOSTON CELTICS - LOS ANGELES CLIPPERS 113-102
Allo Staples Center di Los Angeles, Boston piega i Clippers e scrive la parola fine sulla preoccupante striscia di sconfitte consecutive. Brad Stevens ha avuto dai suoi uomini la risposta che si aspettava: nonostante i forfait di Marcus Smart e Al Horford, i Celtics giocano una gara attenta in difesa e autoritaria. Da segnalare le prestazioni di un Kyrie Irving da 20 punti, 8 rimbalzi e 7 assist, e di Jayson Tatum (18 punti), ancora a suo agio nelle vesti di secondo violino. Per i Clippers ci sono i 23 di Blake Griffin (anche se con 8/21 dal campo e 1/7 da tre) e i 20 di Lou Williams (pure lui con cattive percentuali: 6/18 e 1/7 da tre).
TORONTO RAPTORS - ATLANTA HAWKS 108-93
Tutto fin troppo facile per Toronto ad Atlanta. Alla Philips Arena per oltre tre quarti i Raptors sono travolgenti e aumentano il loro vantaggio progressivamente: dal +10 del primo periodo fino al massimo vantaggio (+32) di inizio ultima frazione. Nel finale spazio alle riserve per entrambe le squadre con gli Hawks di Belinelli (8 punti con 0/4 dal campo) che rendono meno pesante la sconfitta chiudendo a -15. Nella grande serata di Toronto, la palma di migliore in campo va a Fred VanVleet che chiude con 19 punti, 7 rimbalzi e 5 assist.
HOUSTON ROCKETS - DALLAS MAVERICKS 104-97
Mai in discussione anche il derby texano tra Houston e Dallas. I Rockets conducono praticamente per tutta la partita trascinati da un Harden (25 punti con 6/10 da tre e 13 assist) capace sia di giocare con i compagni, sia di essere molto efficace dall’arco. Buona anche la prova sotto canestro di Capela (16 punti e 13 rimbalzi), mentre ai Mavericks non bastano i 29 di un ispirato Wesley Matthews.
MINNESOTA TIMBERWOLVES - PORTLAND TRAIL BLAZERS 114-123
Damian Lillard e Cj McCollum sfiorano i 60 punti (31 e 28) e stendono Minnesota orfana di Jimmy Butler. Partita in equilibrio fino all’intervallo lungo (54-54), poi nella seconda metà di gara Portland mette la freccia e piazza il parziale decisivo. Per i Trail Blazers è la quarta vittoria nelle ultime cinque partite, i Timberwolves si consolano godendosi i 19 punti in uscita dalla panchina di un Jamal Crawford che ha pienamente recuperato dall’infortunio.
SAN ANTONIO SPURS - MEMPHIS GRIZZLIES 108-85
Dopo il successo su Cleveland, Popovic lascia riposare Aldridge risparmiandogli il back to back con Memphis. Non un grosso problema per San Antonio che manda otto uomini in doppia cifra e viola con autorità il FedEx Forum. In campo non c’è partita e a rendere il tutto più interessante ci pensa la sfida in famiglia tra i fratelli Gasol. Marc chiude a 18 punti, ma nel complesso è Pau a dettare legge sfiorando la tripla doppia (14 punti, 15 rimbalzi e 9 assist).
PHOENIX SUNS - INDIANA PACERS 101-116
Victor Oladipo festeggia la sua prima convocazione all’All Star Game portando per mano i suoi Pacers nella sfida con i Suns. La stella di Indiana mette a referto 21 punti (con 9 assist) che sommati ai 22 di Thaddeus Young, i 19 di Sabonis e i 17 di Bogdan Bogdanovic valgono la vittoria. Phoenix è costretta a inseguire per tutta la partita e si deve inchinare nonostante i 20 di Jackson, i 19 di Booker e i 16 con 17 rimbalzi di Greg Monroe.
NEW ORLEANS PELICANS - CHARLOTTE HORNETS 101-96
Nel tentativo di contenere le scorribande di DeMarcus Cousins e di Anthony Davis, Charlotte concede troppo spazio a Jrue Holiday (19 punti) e alla fine sono proprio le giocate della guardia a regalare il successo a New Orleans. Allo Spectrum Center va in scena una bella gara ricca di sorpassi e controsorpassi, ma nel finale paga la maggiore lucidità dei Pelicans. Nonostante i 22 punti e 16 rimbalzi, Dwight Howard non può festeggiare con una vittoria dei suoi Hornets la partita numero 1000 in Nba.
CHICAGO BULLS - PHILADELPHIA 76ERS 101-115
Dopo il ko con Memphis riprende la cavalcata di Philadelphia che tra le mura amiche del Wells Fargo Center stende Chicago. Sulla gara poco da dire: i Sixers sono avanti nel punteggio dal primo all’ultimo minuto nonostante per i Bulls ci siano i 22 (con 11 rimbalzi) di Portis e i 21 di Zach LaVine. Autentico mattatore di giornata è ancora una volta il rookie Ben Simmons, autore di una tripla doppia da 19 punti, 17 rimbalzi e 14 assist. In evidenza anche Saric e Embiid (21 e 22 punti).
UTAH JAZZ - DETROIT PISTONS 98-95 (OT)
Crisi nera per Detroit che incappa nella quinta sconfitta consecutiva. Con Utah non basta la prova stratosferica di un Drummond deluso per la mancata convocazione all’All Star Game. I 24 rimbalzi catturati consentono al centro dei Pistons di essere il più giovane di sempre a superare quota 2000, ma non bastano nemmeno se sommati ai 30 punti e alle 6 stoppate. I Jazz raggiungono Detroit a meno di 5” dalla sirena (89-89) con un canestro di Joe Ingles e la superano nell’overtime.