I campioni d'Italia non vogliono abdicare. In gara 5 della semifinale scudetto Milano sembra sul punto di crollare sotto i colpi di Sassari ma grazie a un terzo quarto strepitoso (30-11 il parziale nel periodo) riesce ad aggiudicarsi il match: 95-88 (Gentile 25, Logan 21) il punteggio in favore dell'Olimpia, che si porta sul 2-3 nella serie e ricomincia a sperare. Tra due giorni secondo match ball per la Dinamo con gara 6 al PalaSerradimigni.
Prova di enorme orgoglio di Milano, che prima fa tremare i suoi tifosi e poi si rialza con un ruggito che tramortisce Sassari. Assente Hackett per la squalifica rimediata dopo l'espulsione di gara 4, l'Olimpia si affida a Ragland in regia e la mossa non sembra pagare: dopo un primo quarto equilibrato, la Dinamo prende in mano il match e trova un secondo quarto perfetto soprattutto dal punto di vista della realizzazione dall'arco. 27-18 nel periodo per i sardi, con Logan che terrorizza Assago con tre triple consecutive e Sosa che semina il panico nella difesa meneghina. Come se non bastasse, per Milano arriva anche la tegola dell'infortunio alla caviglia di Marshon Brooks, utilizzato da Banchi come alternativa a Ragland.
Sembra finita, e invece Milano rientra dall'intervallo con la mentalità operaia che serve per una gara senza ritorno. 7-0 in apertura di terzo quarto, Sassari prova a controllare ma il gioco meneghino su Samuels fa 'saltare' il Banco: prova monumentale del giamaicano, che chiude il periodo con 32 di valutazione attiva (a fine gara saranno 24 i suoi punti, con 9 rimbalzi e 10 falli subiti). Nell'ultimo periodo la Dinamo torna in corsa con la solita grinta, ma Gentile prende in mano le redini del match e conduce Milano alla vittoria.
Si va a gara 6, per l'Olimpia c'è ancora speranza; per Sassari però c'è la ghiotta occasione di chiudere la serie tra le mura amiche.
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