Paralimpiadi, bronzo nel fioretto

Decisiva la stoccata della schermitrice veneziana, che permette alle azzurre di battere Hong Kong per 45-44

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Quante emozioni per i colori azzurri alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro. Nella notte arriva un'altra bella medaglia che porta il totale a 34. Bronzo per la squadra femminile di fioretto, le azzurre si sono imposte su Hong Kong, al termine di una bellissima sfida giocata punto a punto. Decisiva la stoccata di Bebe Vio, suo il definitivo 45-44 che ha permesso alla capitana Loredana Trigilio ed Andreaa Mogs di salire sul podio con lei.

La sfida sembrava quasi persa per l'Italia, sotto 40-38 ad un giro dal termine, ma in pedana poi è salita Bebe Vio, la più giovane del trio azzurro, la 19enne veneziana è riuscita nell'impresa di recuperare lo svantaggio e di portare la sfida sul 44 pari e come solo le grandi campionesse riescono a fare ha trovato la forza e la concentrazione per infliggere l'ultima decisiva stoccata che è valsa un'altra medaglia per l'Italia, un prezioso bronzo che va ad aggiungersi nella personale bacheca di Bebe all'oro conquistato nella prova individuale.

Sarà Beatrice Vio la portabandiera dell'Italia in occasione della cerimonia di chiusura della XV Paralimpiade Estiva. La schermidrice azzurra, nata a Venezia il 4 marzo del 1997, ha vinto, al suo esordio a una Paralimpiade, la medaglia d'oro nel fioretto individuale, e la medaglia di bronzo nel fioretto a squadre con Loredana Trigilia e Andreea Mogos. Il 18 settembre, la campionessa mondiale ed europea in carica, oltre che fresca vincitrice del titolo paralimpico, avrà l'onore di guidare la nostra Delegazione al suo ingresso nel leggendario Stadio Maracanà di Rio de Janeiro.

Il penultimo giorno delle Paralimpiadi di Rio 2016 si tingono ancora d'azzurro. Alvise De Vidi si aggiudica il bronzo nei 400 metri T51 e, a cinquant'anni, si mette al collo un'altra medaglia a cinque cerchi. Terzo posto anche per Andrea Tarlao nella prova di ciclismo in linea su strada C4-C5: un bronzo rocambolesco, con la squalifica di due atleti. Sul podio a cinque cerchi da ormai ventotto anni: tanto è passato da quella prima gioia a Seul 1988, quando ancora praticava il nuoto. Alla settima partecipazione alla manifestazione, De Vidi non fallisce e conquista la sua quindicesima medaglia paralimpica della sua incredibile carriera. A Rio arriva il bronzo nei 400 metri T51 per l'atleta classe '66, anche capitano della nazionale di rugby in carrozzina, la quarta nell'atletica per la spedizione italiana in Brasile. La numero 36 complessiva la conquista invece il ciclista Andrea Tarlao nella prova su strada C4-C5: l'italiano in realtà chiude quinto, senza sprintare, e solo dopo sarà avvisato della squalifica dei primi due in fuga, l'ucraino Dementyev e l'australiano Donohoe, puniti per aver tagliato il traguardo senza bici. E in questa stessa gara si è consumato il dramma.

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