Golf, Roma rischia di perder la Ryder Cup 2022

"Evento irrinunciabile per lo sport italiano, servono le garanzie del governo"

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Allarme Ryder Cup 2022: la città di Roma rischia di perdere l'importantissimo evento di golf che ogni due anni vede sfidarsi Stati Uniti contro Europa. Franco Chimenti e Gian Paolo Montali sono stati chiari: "Se il governo italiano non completa il percorso entro fine mese, c'è il rischio reale di perdere il torneo". Il problema riguarda il fondo di 97 milioni con cui il governo avrebbe dovuto garantire una fideiussione come garanzia per l'organizzazione dell'evento. Ieri, però, a non andare in buca è stato l'emendamento pro-manifestazione, dichiarato inammissibile all'interno del decreto salva-banche dal numero 1 del Senato, Pietro Grasso.

Il presidente della Federgolf, in conferenza stampa, ha spiegato: "Quella di ieri sera non è stata una bocciatura del fondo di garanzia ma del provvedimento che conteneva un fondo che veniva considerato anomalo. Io insisto:a noi queste garanzie servono per mostrare a livello internazionale che siamo credibili, noi non abbiamo bisogno di questi soldi". La Federgolf, infatti, ha già un accordo da 41 milioni di euro con Infront, mentre altri 56 milioni sono attesi da aumento di tesserati, ricavi da sponsor, diritti tv e introiti di altra natura. Chimenti, che aveva esultato per l'assegnazione nel dicembre 2015, ora non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro: "Io non voglio rinunciare a questo progetto. Per far approdare all'Italia questo evento personalmente ho lavorato in modo integerrimo e folle, me lo sono conquistato. È un progetto onesto e sano e non ci saranno sprechi. Io ho subito un attacco frontale inaccettabile, io sono incapace di rubare".

Sui conti, Montali, direttore generale del progetto, spiega: "Siamo ad un punto di non ritorno, il governo aveva dato garanzie. Dobbiamo dimostrare agli inglesi che tutto il Paese Italia condivide questo progetto. Per essere pratici a fronte di 60 milioni di finanziamento il governo riceve in cambio 109 milioni da tassazione".

Adesso la palla passa all'esecutivo, preso di mira ieri dalle opposizioni in rivolta contro le risorse per "uno sport da ricchi". Per questa corsa contro il tempo le strade sembrano due: inserire l'emendamento nel decreto Milleproroghe o ideare un provvedimento ad hoc. Per dimostrare magari, usando le parole di Montali, che "l'Italia non ha la cultura sportiva solo quando fa comodo".

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