Giro d'Italia, Nibali ci crede: "Non è finita, da adesso sempre all'attacco"

Dopo la delusione nella crono della 15esima tappa lo Squalo ha una settimana per rimontare: "Distacco importante ma colmabile"

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Il Giro d'Italia entra nell'ultima, decisiva, settimana e Vincenzo Nibali deve ancora smaltire la delusione per la sfortunata cronoscalata che ha consacrato la maglia rosa Steven Kruijswijk e fatto scivolare lo Squalo a 2'51 dall'olandese: "Non so nemmeno io - ha detto il siciliano dell'Astana - perché sono andato così piano. E' stata una giornata difficile, mi aspettavo di più, ma bisogna accettare il risultato per come è venuto".

La rimonta è difficile ma possibile per Nibali, che ammette però di accusare un po' la pressione di vivere il Giro da favorito: "Non sono indistruttibile, sono umano - ha spiegato nel corso di una conferenza stampa convocata a Ortisei nell'albergo dove risiede con la squadra -. Tutti si aspettano troppo da me e a volte non si riesce a dare tutto, perché non siamo dei robot. Tutti si aspettano qualcosa da me e ne avverto il peso. Ma io non credo di dover dimostrare niente".

Ora il siciliano prova a lasciarsi alle spalle la delusione e a mettere la maglia rosa nel mirino: "2'51" è un distacco importante ma colmabile. Andrò all'attacco - promette lo Squalo - sapendo che Kruijswijk ha una condizione invidiabile in questo momento. Cercheremo di non rendergli la vita facile in montagna, ma anche in discesa. Si riparte con uno spirito battagliero - ha concluso Nibali - poi vediamo come rispondono le gambe".

E si riparte con i 132 km della Bressanone-Andalo: tappa breve, ma caratterizzata da due GPM di seconda categoria e l'arrivo ad Andalo classificato come GPM di terza. Il gruppo si troverà davanti prima Passo della Mendola, nella prima parte di giornata, poi Fai della Paganella, con pendenza massima al 15%, a 112 km dal traguardo. Gli ultimi 10 km sono divisi in un primo tratto di discesa (circa 4 km) seguito da 6 km in salita, con una rampa al 9% dai -4 ai -2 dal traguardo di Andalo.

Nibali potrebbe trarre vantaggio da una possibile alleanza con Alejandro Valverde, che ormai quasi fuori dai giochi per la vittoria finale punta al podio, e quindi non è escluso che Movistar e Astana facciano squadra per mettere in difficoltà Chaves e Kruijswijk: ogni strategia sarà però superflua se Nibali non riuscirà a ritrovare la sua gamba.