Chiappinelli bronzo nei 3000 siepi

Oro al francese Mekhissi-Benabbad. Tredicesimo l'altro azzurro Abdelwahed

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Arriva la seconda medaglia per l'Italia ai campionati europei di atletica in corso a Berlino, in Germania. E' un altro bronzo, dopo quello vinto da Crippa nei diecimila metri. Stavolta l'eroe azzurro è Yohanes Chiappinelli, che nei 3.000 siepi chiude una gara tutta cuore in 8'35''81, preceduto solo dal francese Mekhissi-Benabbad (oro in 8'31''66) e dallo spagnolo Carro (8'34''16). Chiude tredicesimo l'altro azzurro in gara, Ahmed Abdelwahed.

Il quasi 21enne (festeggerà il compleanno il prossimo 18 agosto) di origini etiopi ma senese di adozione, è stato grande protagonista di una finale iniziata su ritmi lentissimi. E' stato proprio “Yoghy” (come lo chiamano gli amici) infatti a velocizzare il ritmo dopo un primo km molto lento. Poi ancora lui ha contribuito a scremare ulteriormente il gruppo. A un giro dalla fine sono rimasti in cinque, ma stavolta è stato l'allungo del francese Mahiedine Mekhissi-Benabbad a decidere la contesa. Il francese è così volato via verso l'oro (in 8'31”66), mentre alle sue spalle lo spagnolo Fernando Carro è riuscito a rientrare fino al secondo posto (in 8'34”16). Terzo, però, è giunto un grande Chiappinelli (in 8'35”81). Tredicesimo e quasi mai in gara, invece, l'altro finalista azzurro, Ahmed Abdelwahed (8'44”77). "Ci speravo ma non fino a questo punto, il mio obiettivo era entrare in finale - ha commentato a caldo Chiappinelli - Mi sono detto che non c'era niente da perdere e ci ho provato. All'ultima curva non ero sicuro del terzo posto, sapevo che da dietro potevano rientrare ma ce l'ho fatta. Oggi ho adottato una tattica in po' diversa, stavolta più prudente: sono stato insieme al gruppo ed è stata la decisione azzeccata. È un'emozione indescrivibile davanti a questo pubblico. La dedico a me stesso, al mio allenatore Maurizio Cito che mi segue tutti i giorni da dieci anni e ai miei genitori che mi sostengono sempre".

LAMPO DESALU - Non conquista una medaglia, ma quello che fa Fausto Desalu nella finale dei 200 metri è comunque splendido: il velocista lombardo chiude infatti con un notevole 20.13 (+0.7), demolendo il personale, che era di 20.31, e diventando il secondo italiano di sempre nella specialità dietro il leggendario 19.72 di Pietro Mennea. Per il 24enne cremonese c'è il sesto posto nella finale europea più veloce della storia, dominata dal campione del mondo Ramil Guliyev con 19.76, secondo tempo alltime nel continente proprio alle spalle di Mennea. Argento al britannico Nethaneel Mitchell-Blake e bronzo allo svizzero Alex Wilson, entrambi a 20.04. «Non pensavo di reggere così bene la fatica dei tre turni - commenta Desalu - ed è un bel passo avanti che la dice lunga per il futuro».

TAMBERI Sì, FASSINOTTI NO
- Gianmarco Tamberi sta tornando. Il grande saltatore in alto azzurro, capace di issarsi fino a 2,39 metri nel 2016 prima di essere stoppata da un infortunio, ha dato prova di essere sulla buona strada nelle qualificazioni degli Europei: per lui finale conquistata facilmente, con un 2,25 fatto alla seconda prova (unico errore della sua gara). «La prima tappa era la più difficile - commenta Tamberi - il mio salto era solo decente, non riesco mai a esprimermi come vorrei nel turno di qualificazione perché sono un agonista, penso già alla finale. Ora bisogna guardare avanti e mettere a posto qualche dettaglio tecnico, soprattutto nella rincorsa. La finale sarà più difficile e più emozionante. Lo stadio è fantastico, se l'Italia ci ha vinto un mondiale ci sarà un motivo…». Viene eliminato, invece, Marco Fassinotti. Il 29enne torinese avanza senza grossi problemi fino a 2,21; poi però si blocca e incappa in tre “x” a 2,25. Un errore di troppo gli preclude la finale.

GRENOT E CHIGBOLU OUT - Libania Grenot non potrà difendere il suo titolo nella finale dei 400 metri femminili agli Europei di Berlino: la “pantera” azzurra è stata infatti eliminata, un po' a sorpresa, in semifinale, chiudendo solo terza nell'ultima delle tre serie. L'azzurra parte forte, ma si spegne sul rettilineo finale, facendosi scavalcare dalla polacca Justyna Swiety-Ersetic (51.23) e dall'olandese Madiea Ghafoor (51.29). L'azzurra chiude terza in 51.54, ma il suo è il nono tempo complessivo, con la Grenot beffata per appena 4 centesimi dalla francese Floria Guei, che nella rassegna continentale del 2016 ad Amsterdam era stata d'argento alle sue spalle e qui invece le soffia il pass con 51.50 in una delle precedenti semifinali. Resta fuori anche Maria Benedicta Chigbolu, al quinto posto nella propria semifinale con il tempo di 52.26, mezzo secondo in più rispetto alla batteria di ieri. 100HS,

NIENTE FINALE PER BOGLIOLO - Non può sorridere neanche Luminosa Bogliolo, esclusa dalle otto finaliste dei 100 ostacoli femminili nonostante un per lei buono 13.09 (è il suo secondo miglior crono, a un decimo dal personale). La 23enne ligure finisce quinta nella sua semifinale ed esce di scena. Per entrare in finale le sarebbe servito il personale: l'ultimo tempo utile si è rivelato il 12.96 della Talay.

OSAKUE E OSTACOLISTI SUPER - Nelle gare della mattinata a prendersi la scena era stata l'azzurra Daisy Osakue, sfortunata protagonista nei giorni scorsi di quello spiacevole episodio di cronaca che ne aveva messo a rischio la partecipazione agli Europei, che si qualifica per la finale del disco. La 22enne torinese piazza un secondo lancio a 58,73, superando il 58,50 che vale l'ingresso tra le migliori del continente, gridando poi tutta la propria gioia. «È la ciliegina sulla torta che mi serviva per dimenticare quello che è accaduto - commenta - È bellissimo. Mi sentivo bene, per me la finale era un sogno. Il mio campionato europeo è iniziato alla grande e non vedo l'ora di divertirmi e di farvi divertire. Ho ancora i brividi addosso». Ma grandi cose hanno fatto anche i tre azzurri dei 110 ostacoli, approdati tutti alle semifinali. Splendido, in particolare, il risultato di Paolo Dal Molin che porta il proprio personale a 13.40 (+1.8) per diventare il terzo azzurro di sempre, migliorandosi di sette centesimi. Personale migliorato anche per Hassane Fofana con 13.50. Entrambi vanno in semifinale insieme a Lorenzo Perini, 13.65 (+0.6). Nel lungo invece Laura Strati atterra a 6,60 (-0.1) ed è la prima delle escluse dalla finale, per appena un centimetro. Resta fuori l'altra discobola Valentina Aniballi, decima nel gruppo B e diciassettesima nel riepilogo con il 55,06 del primo lancio. Sugli 800 metri out il 19enne Simone Barontini, quinto nella sua batteria in 1:48.53.

LE ALTRE FINALI DI OGGI
- Gli altri titoli assegnati oggi a Berlino sono andati al norvegese Karsten Warholm nei 400 ostacoli (in 47”64, davanti al turco Corbello e all'irlandese Barr), alla bulgara Elvira Herman nei 100 ostacoli femminili (in 12”67, davanti alle tedesche Duikiewicz e Roleder), alla greca Stefania nell'asta femminile (con 4,85, davanti alla connazionale Kiriakopoulou e alla britannica Bradshaw) e al tedesco Rohler nel giavellotto maschile (con 89,47, davanti al connazionale Hofman e all'estone Kirt).

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