Europei atletica, la 4x400 donne solo quinta. Quarto posto per Tamberi e Crippa

Ottimo quinto posto per Daisy Osakue nel lancio del disco

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Doveva essere la giornata delle medaglie, si è trasformata nella giornata delle beffe per l'Italia agli Europei di atletica leggera a Berlino. Delusione attenuata solo dal bronzo della Palmisano nella marcia, in mattinata, quando già c'era stato il quarto posto di Stano. In serata, quarti posti beffardi per Tamberi nel salto in alto e Crippa nei 5.000. Quinto posto per Daisy Osakue nel lancio del disco e per la 4x400 femminile.

TAMBERI, PODIO A UN SOFFIO - A vedere le misure dei tre sul podio non si direbbe, ma "Gimbo" Tamberi è stato davvero a un soffio dal bronzo europeo. Nella finale del salto in alto maschile, il campione uscente è infatti bravo a fare 2,28 alla prima prova (suo primato stagionale). Misura che con lui superano solo il tedesco Przybylko e il russo Ivanyuk. Con un però: il bielorusso Nedasekau, dopo due errori a 2,28, decide di conservare l'ultimo tentativo a 2,31. Se salta va in zona podio, se sbaglia per Tamberi è podio certo. E il bielorusso si ritrova proprio nel momento decisivo, con il 2,31 che mette nei guai Tamberi. Che infatti, da quarto, sbaglia una prima volta a 2,31 per poi tentare un'ultima volta a 2,34. L'azzardo non gli riesce e così per lui c'è un beffardo quarto posto. L'oro va al tedesco Mateusz Przybylko (2,35), l'argento a Nedasekau (2,33), il bronzo a Ivanyuk (2,31).

ANCHE CRIPPA E' QUARTO - La medaglia di legno tocca purtroppo anche a Yemaneberhan Crippa, splendido bronzo sui 10.000 metri, che sulla mezza distanza fa un altro girone, restando in corsa per il podio fino a pochi metri dal traguardo. La sua è una gara insieme di cuore e di testa: di testa perché è bravo a restare nel mezzo del gruppo, pur senza staccarsi dai primi, per almeno quattro chilometri; di cuore perché nel finale mette sulla pista tutto quel che ha per contrastare gli scatenati fratelli norvegesi Jakob ed Henrik Ingebritsen. Proprio come accaduto ieri nei 1500, a vincere è il non ancora 18enne Jakob, che con 13'17”06 stabilisce anche il record europeo Under 20. Argento al fratello Henrik, bronzo al francese Amdouni, che precede di soli 71 centesimi uno splendido Crippa, che chiude in 13'19”85.

PER DAISY OSAKUE UNO SPLENDIDO QUINTO POSTO - Brilla il quinto posto di Daisy Osakue nella finale del disco femminile. La ragazza di Moncalieri non solo è riuscita a partecipare agli Europei nonostante l'aggressione subita pochi giorni prima della partenza per Berlino, non solo è riuscita a centrare la finale alla sua prima partecipazione agli Europei, ma ha centrato anche un piazzamento notevolissimo, sfiorando il personale. Per lei, alla fine, un quinto posto con 59,32 metri in una gara in cui solo la favorita croata Sandra Perkovic (67,62) ha rovinato la festa alla Germania, che piazza Muller seconda, Kraft terza e Vita quarta.

4X400 MASCHILE - Per la medaglia sarebbe servita la prestazione della vita da parte di tutti e quattro i frazionasti. Così non è e l'Italia deve accontentarsi di un pur lusinghiero sesto posto, a pochi centesimi dal quarto della Francia (3'02”08 contro 3'02”34) ma piuttosto lontano dal podio (Spagna terza in 3'00”78). A trionfare, grazie a una meravigliosa ultima frazione di Kevin Borlée, è stato il Belgio (2'59”47); argento alla Gran Bretagna in 3'00”36.

DELUDE LA 4X400 FEMMINILE - L'ultima delusione di serata arriva con la 4x400 femminile, con l'Italia che aveva centrato la finale con il miglior tempo e che stasera, per almeno tre frazioni, aveva fatto sognare una medaglia. Chigbolu al lancio, ma soprattutto Folorunso in seconda frazione e Lukufo in terza avevano fatto in pieno il loro dovere, portando l'Italia all'ultimo cambio in terza posizione ad un soffio dal secondo posto della Francia. L'ultima frazione vede però una Litania Grenot non all'altezza dei giorni migliori, che si fa attaccare e sorpassare da Gran Bretagna prima e Belgio poi. Arriva così un quinto posto che non può soddisfare: sarebbe bastato migliorare di pochi centesimi il 3'27”63 delle semifinali per centrare il podio, invece arriva un peggioramento di un secondo (3'28”62) nell'occasione più importante. Oro alla Poloniadavanti a Francia e Gran Bretagna.

GLI ALTRI TITOLI DI OGGI - La finale dei 400 metri piani femminili vede il trionfo della polacca Justyna Swiety-Ersetic (50”41) che supera proprio sul traguardo la greca Belibasaki. Terza l'olandese De Witte. La Polonia fa il bis a stretto giro di posta, perché poco dopo Adam Kszczot domina gli 800 metri maschili in 1'44”59, davanti allo svedese Kramer ed al francese Bosse. Nei 200 metri femminili è invece la Gran Bretagna a far festa con una strepitosa Dina Asher-Smith, che s'impone in 21”89, migliore tempo mondiale dell'anno, davanti all'accoppiata olandese Schiepers (argento) e Samuel (bronzo). Il salto in lungo femminile premia la Germania, con Malaika Mihambo che salta 6,75 metri. Argento all'ucraina Bekh (6,73), bronzo alla britannica Proctor (6,70).

BRONZO PALMISANO - La giornata era iniziata con un colpo di scena, perché il via della 20 km femminile, inizialmente previsto per le ore 9.10, slitta fino alle 10.55 (orario previsto per la gara maschile) a causa di un allarme per una fuga di gas. Si decide così di far partire le due gare in contemporanea, con un po' di confusione creata dai tanti atleti in pista in contemporanea. La gara femminile inizia con il copione immaginato alla vigilia: è la ceca Drahotova, bronzo europeo di quattro anni fa, a tentare il primo allungo già al quarto chilometro e passando per prima ai 5km (22'09”), con le azzurre in scia: seconda la primatista italiana Eleonora Giorgi con un proposta di squalifica (22'12”), stesso tempo per il bronzo mondiale Antonella Palmisano, 22'14” per Valentina Trapletti. Un nuovo tentativo di allungo arriva intorno al decimo km, quando ad avvantaggiarsi sul gruppo è la 22enne lituana Zivile Vaiciukeviciute. Al passaggio a metà gara (43'59”) ha un vantaggio di otto secondi sul gruppo delle inseguitrici guidato da Antonella Palmisano (44'07”). Stesso tempo per Eleonora Giorgi, più indietro Valentina Trapletti, tredicesima con un passaggio di 44'37”. L'allungo vero è però ancora una volta quello della Drahotova, che intorno a tre quarti di gara prova ad andar via da sola. Su di lei cerca di rientrare proprio l'azzurra Palmisano, che però dopo un po' si stacca e, anzi, viene raggiunta e scavalcata dalla spagnola Maria Perez, che innesta il turbo e va a riprendere e staccare anche la leader della corsa. La spagnola insiste e va a vincere con un gran tempo (1h26'36”, nuovo record dei campionati); alle sue spalle ormai le posizioni sono cristallizzate, con la Drahotova che chiude seconda in 1h27'03” e l'azzurra Antonella Palmisano che, con il tricolore tra le mani, chiude terza in 1h27'30”. Chiude nona e con il nuovo primato personale Valentina Trapelati (1h29'57”), mentre viene squalificata Eleonora Giorgi.

MASSIMO STANO QUARTO - Il podio viene solo sfiorato, invece, dall'altro pugliese Massimo Stano, che nella 20 km maschile va a timbrare il proprio primato personale (1h20'51”) ma nonostante una coraggiosa rimonta finale arriva ad un solo secondo dal ventenne russo Vasiliy Mizinov che coglie il bronzo in 1h20'50” alle spalle dell'accoppiata spagnola composta da Alvaro Martin(1h20'42”) che conquista la medaglia d'oro davanti al connazionale Diego Garcia (1h20'48”). Per il 26enne pugliese delle Fiamme Oro, che quest'anno era stato terzo in Cina nei Mondiali a squadre di Taicang, resta comunque la soddisfazione per un nuovo piazzamento tra i big a livello internazionale. Chiude al sedicesimo posto l'altro pugliese Francesco Fortunato (1h23'04”), invece non arriva al traguardo per una squalifica il romano Giorgio Rubino.

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