Atletica, peggio del doping c'è solo il bieco giustizialismo

Le richieste della Procura e le falle nel sistema

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Il doping mi fa schifo. Ma il giustizialismo forse anche di più. Chi sbaglia deve pagare - senza mezzi termini - ma i forcaioli, quelli versione social che su facebook e affini imperversano da ieri sera emettendo sentenze di condanna senza appello, mi fanno molta paura. I fatti dicono che la "bufera doping che si è abbattuta sull'atletica italiana" di cui oggi tutti si riempiono la bocca si alimenta dei 26 deferimenti chiesti dalla Procura Antidoping: non condanne quindi ma richieste di sanzioni. Qui, insomma, non ci sono atleti risultati positivi e non ci sono neppure atleti che si sono rifiutati di sottoporsi ai test. Certo sono state violate delle regole di prevenzione, è mancata la comunicazione obbligatoria circa i vari spostamenti (il cosiddetto wherabout) e questo non può e non deve essere affatto minimizzato. Però, detto questo, facciamoci almeno tre domande. L'inchiesta - relativa agli anni 2010-12 - ha riguardato 65 atleti, perchè ai 26 per i quali è stato chiesto il deferimento vanno infatti aggiunti i 39 per i quali è stata invece richiesta l'archiviazione: è plausibile che così tanti, tutti contemporaneamente, vadano fuori di testa e commettano tutti le medesime infrazioni? E' plausibile che 65 atleti - che inseriti all'interno del sistema Wada/Iaaf per anni non hanno mai mancato una data e una comunicazione - si siano mostrati tanto negligenti col sistema Nado/Coni? Ora, ma se 65 persone sbagliano tutte assieme così clamorosamente, non è che forse è anche il sistema ad avere delle pecche? Punti interrogativi sui quali ragionare. Perché qui nessuno intende minimizzare, tanto meno chi scrive e che da venti anni corre maratone in giro per il mondo solo per amore della corsa e del piacere della fatica. Ma una cosa sono negligenza e superficialità, altra il doping. Ora la giustizia farà il suo corso e se verranno appurati comportamenti scorretti ci auguriamo le giuste pene. A processo concluso, però. Perché peggio del doping c'è forse solo il bieco e ignorante giustizialismo di queste ore.

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