Rugby, 6 Nazioni 2018: Italia all'esordio, sfida all'Inghilterra a Roma alle 16

Missione quasi impossibile all'Olimpico per gli Azzurri contro i campioni in carica e numero due al mondo

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Torna il 6 Nazioni, e per l'Italia c'è subito una missione impossibile. Il posticipo della prima giornata del torneo rugbistico più antico del mondo riserva agli azzurri la sfida che è come un Everest da scalare, quella contro i Maestri inglesi, numero 2 del ranking mondiale dietro agli All Blacks neozelandesi. L'Inghilterra è anche la detentrice del titolo del torneo, che ha vinto, oltre che l'anno scorso, anche nel 2016.

Alcune cifre spiegano perché oggi l'Italia, salvo clamorose sorprese, non coglierà la prima vittoria della sua storia contro l'Inghilterra: la selezione del ct Eddie Jones ha vinto 22 delle 23 partite disputate negli ultimi due anni, mentre l'Italia dal novembre 2016 a oggi si è imposta solo una volta, contro le Figi nel novembre scorso a Catania, come a dire che ha ottenuto un solo successo nei suoi ultimi 12 match.

Il confronto fra i grandi favoriti del 6 Nazioni 2018 contro i principali candidati ad un ennesimo cucchiaio di legno fa ricordare la "strana" tattica italiana nel match di Twickenham dello scorso anno, quando senza contestare le ruck aggirando il fuorigioco gli azzurri a lungo stregarono i padri del rugby. "Dopo quella partita cambiarono le regole e siamo stati contenti di aver contribuito alla crescita di questo sport", si dice sicuro Sergio Parisse, riferendosi alla 'Fox' ma senza però nuove alchimie. "Domani (oggi, ndr) non ci saranno sorpresine", ha cinfermato il capitano, 130 presenze in un Olimpico dove ci saranno 60mila spettatori, un terzo dei quali inglesi (ristoranti e bar di Roma sono già a corto di birra, anche se in molti, per l'occasione, avevano ritoccato in alto i prezzi). E' quindi un incontro dal pronostico a senso unico, ma che gli azzurri non incute timore, semmai rispetto per cotanti avversari.

"Dobbiamo essere competitivi - dice Parisse alla vigilia - e tenere in difficoltà e sotto pressione chiunque. Non è facile ma è stimolante. Sappiamo che con l'Inghilterra, che giustamente vedono tutti come favorita, sarà per noi una partita bella da giocare: non vogliamo regalare nulla in campo. Con il massimo rispetto, vogliamo iniziare bene questo 6 Nazioni, perché riuscirci ti dà fiducia per affrontare le prossime partite con uno spirito diverso". L'unica cosa certa è che servirà un'impresa, così come poi sabato 10 a Dublino contro l'Irlanda, l'altra favorita del torneo, ma gli azzurri di Conor O'Shea hanno ben chiara la strada che porta alla meta: "Nei test match di novembre abbiamo fatto cose molto buone ma anche pochi punti - spiega il capitano azzurro -. Dobbiamo prendere più rischi, cercare di tenere di piu' il possesso del pallone e cercare di segnare punti".

Soddisfatto dell'aspetto fisico dei suoi compagni ("Stiamo meglio rispetto a un anno fa"), Parisse - dieci anni con la fascia al braccio - non ha ricette particolari ma solo voglia di dare il giusto imprinting a una squadra che presenterà ben 7 esordienti nel 6 Nazioni: "Cosa ho detto ai compagni? Non abbiamo nessuna pressione addosso, vogliamo concentrarci su di noi, giochiamo con la seconda squadra più forte al mondo. Lo sport è sport, ogni partita fa storia a sé, ognuno crede nelle proprie possibilità. Ci sono giovani molto forti, ma accanto a loro hanno bisogno di avere vicino gente con esperienza e carattere". Tra i pochi veterani scelti da O'Shea, spicca anche Alessandro Zanni, alla centesima presenza in Nazionale. "Sensazione fantastica - ha detto il terza linea azzurra - Sono stato purtroppo lontano due anni per vari infortuni, riabbracciare la nazionale in questo 6 Nazioni e' qualcosa di meraviglioso. Non vedo l'ora che venga la partita di domani per rivestire la maglia azzurra".

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