Rio, Wada chiede esclusione Russia

L'Agenzia mondiale antidoping: "Doping russo coperto e diretto dallo Stato"

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"Il doping russo era coperto e favorito dal governo e non solo per l'atletica leggera". E' questa la pesante conclusione della Wada contenuta in un report redatto da una Commissione indipendente chiamata a indagare sulle accuse di doping di Stato in Russia. Per questo motivo l'Agenzia mondiale antidoping ha chiesto ufficialmente al Cio, il Comitato Olimpico Internazionale, l'esclusione dai Giochi di tutte le Nazionali russe.

Il comitato esecutivo ha fatto recapitare al Cio una lettera-richiesta in cui, in sette punti, spiega la situazione e raccomanda l'esclusione "di tutti i team della Russia" dall'Olimpiade di Rio. Viene inoltre raccomandato che venga negato l'accredito per i Giochi a "funzionari del governo russo e ai dirigenti". Vengono infine sollecitate le varie federazioni sportive internazionali affinché prendano provvedimenti contro le 'consorelle' russe.

E tutti i dirigenti pubblici accusati nel rapporto Wada di essere coinvolti nello scandalo doping saranno temporaneamente sospesi dai loro incarichi fino alla fine delle indagini: lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin, citato dall'agenzia Interfax.

Per l'agenzia Mondiale, a Sochi 2014 il laboratorio antidoping di Mosca avrebbe coperto atleti russi risultati positivi, ma il sistema cominciò con Vancouver 2010 e coinvolse quasi tutte le discipline. 
Condotto dal professore di diritto sportivo canadese Richard McLaren, il report non lascia spazio a dubbi. Il rapporto conferma le denunce dell'ex direttore del laboratorio antidoping russo, Grigory Rodchenkov, fuggito negli Usa dopo la morte in circostanze poco chiare di due colleghi. McLaren garantisce che le principali conclusioni "sono supportate da prove" e ha definito "metodo di sparizione dei casi positivi" il modo in cui i test sfavorevoli agli atleti russi venivano insabbiati. Iniziato con Vancouver 2010, per McLaren il doping di stato russo in pratica coinvolse tutte le discipline sportive con effetto anche su Londra 2012, i Mondiali di atletica di Mosca del 2013, Sochi 2014 e i Mondiali di nuoto di Kazan 2015. 

Nel presentare le sue conclusioni, Mc Laren sostiene inoltre che di tutto ciò veniva costantemente informato, in occasione dei Giochi di Sochi, il viceministro dello Sport, Yuri Nagornykh e sottolinea il fatto che, a suo dire "il Ministro dello Sport non potesse non essere a conoscenza della cosa, viste le dimensioni del fenomeno". Accuse pesanti che delineano un quadro desolante in cui il doping sarebbe un affare di Stato e che ora rischia di aggravare ulteriormente la situazione degli atleti russi in vista anche dei Giochi di Rio.

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