Bebe Vio si è fermata a Roma e si è seduta tra i banchi della John Cabot University per conseguire il titolo di laureata di primo livello in studi umanistici. La campionessa paralimpica di scherma, esempio di grinta e determinazione, l'aveva annunciato a dicembre e ha mantenuto la promessa. Rimane vivo, però, il suo sogno più grande, ossia quello di sedersi sulla poltrona di Giovanni Malagò alla presidenza del Coni.
Per la 21enne azzurra è una nuova vita, come lei stessa ha dichiarato in un'intervista rilasciata al magazine Grazia, affermando che la sua soddisfazione è stata quella di doversi presentare come Beatrice. "A scuola sono molto naturale, così come tutti gli altri. Non sanno chi sono, mi chiamano B e non sanno neanche che pratico scherma".
Alla maggiore università americana italiana sono iscritti studenti provenienti da settanta Paesi diversi e gli italiani sono un numero limitato: condizione ottimale per l'atleta veneta che non ama parlare di sé. Dopo un'uscita a Roma assieme alle colleghe, dove la campionessa è stata fermata da un gruppo di ragazzi per scattare una foto, le spiegazioni sulla propria identità sono state però necessarie.
Con ambizione, i progetti per il futuro si sono ampliati perché Bebe vorrebbe essere una via di mezzo fra Giovanni Malagò e Luca Pancalli, quindi presidente del Coni (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) e del Cip (Comitato Italiano Paralimpico). Forte è la convinzione di potercela fare e punta tutto sulle figure femminili: "I pregiudizi contro le donne sono meno acuti perché nello sport abbiamo già fatto vedere quanto siamo forti".
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